Mia Madre recensione film, toccante e intimo racconto di Nanni Moretti
Cinema / Recensione - 16 April 2015 09:00
Mia Madre, Nanni Moretti scrive e dirige un film toccante e autobiografico che racconta la vita di una regista, Margherita Buy, negli ultimi giorni insieme alla madre morente, impersonata da Giulia La
Mia Madre film diretto da Nanni Moretti (vincitore nel 1993 del Premio per la miglior regia al Festival di Cannes con “Caro Diario”, e nel 2001 della Palma d'oro con “La stanza del figlio”), scritto insieme a Francesco Piccolo (collaboratore di Nanni Moretti ne “Il Caimano” e “Habemus Papam”; ha vinto il Premio Strega 2014 con il romanzo “Il desiderio di essere come tutti") e Valia Santella (già sceneggiatrice di titoli come “Miele” e “Io ROM romantica”).
Mia Madre trama. Margherita, regista di mezza età affermata nel suo campo, sta girando un film sul problematico mondo del lavoro, ed aspetta l’arrivo di un noto attore americano, Barry Huggins. La donna è molto impegnata anche sul fronte privato, ha infatti la madre ricoverata in ospedale per una grave malattia, assistita dal fratello Giovanni. Purtroppo l’anziana non ha molto tempo da vivere e ciò turba profondamente Margherita, che non sa come affrontare questo senso di inadeguatezza che l’attanaglia. Intanto le riprese del film diventano sempre più complesse, Barry fatica a ricordare le battute e il suo italiano è alquanto scarso; inoltre la figlia tredicenne ha qualche problema con il latino e a comprendere cos’abbia la nonna, che l’aveva sempre aiutata a studiare. Margherita cerca strenuamente di trovare una soluzione a questo disagio, ma si ritrova sempre più spesso a scontrarsi contro un muro di ricordi e irrealtà.
Mia Madre recensione. Da parecchio tempo l’opinione pubblica discuteva di questo film, soltanto l’idea che un maestro come Nanni Moretti potesse dedicare una pellicola alla madre scomparsa aveva toccato il pubblico e scosso molte anime. Le aspettative sono state rispettate, l’opera commuove con l’abilità che solo un grande regista possiede, quella di non enfatizzare il dolore, di non spiegare ogni emozione con la parola, ma servendosi unicamente del potere delle immagini. Al centro del racconto troviamo le vicende di una donna regista, alter ego di Moretti, costretta a vivere uno dei momenti più complessi della sua vita, quando ogni cosa viene messa in discussione e stravolta, il tempo in cui una tragedia si trasforma in disagio, nella profonda sensazione di essere inadatti al proprio compito e al proprio ruolo. Così Moretti gioca tra finzione e realtà, mischiando vero e finzione così come si attorcigliano nella mente di una persona fragile e indifesa com’è Margherita, costretta ad affrontare questioni finora ignorate, riguardanti se stessa, il modo in cui si relaziona con gli altri e con i più profondi sentimenti. Il potere della pellicola consiste nel mettere a nudo lo spettatore, metterlo di fronte alle proprie paure e timori, trattando la morte sotto i suoi aspetti più intimi e complessi, con un pizzico di ironia e con grande autocoscienza.
Mia Madre cast. Margherita Buy (alla terza pellicola insieme a Moretti dopo “Il Caimano” e “Habemus Papam”) è l’omonima protagonista, mentre Giulia Lazzarini (dal 1960 ha iniziato una collaborazione con il “Piccolo Teatro di Milano”, interpretando ruoli da protagonista sui palcoscenici di tutto il mondo) veste i panni dell’anziana madre malata. Nanni Moretti (solo attore in cinque film, tra cui “Caos Calmo” e “La seconda volta”) riserva per se stesso la parte del fratello Giovanni, mentre a John Turturro è riservato il ruolo dell’attore americano smemorato e capriccioso.
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