Recensione Manhattan Beach di Jennifer Egan, il nuovo libro ambientato in una dettagliata New York inedita

Daily / Recensione - 30 March 2018 08:00

Manhattan Beach, nelle librerie per Mondadori.

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Manhattan Beach è il nuovo libro di Jennifer Egan, Premio Pulitzer nel 2011 grazie a Il tempo è bastardo. Manhattan Beach è un grande affresco storico di New York, ambientato tra gli Anni Trenta e Quaranta. La stessa autrice ha ammesso che il libro le è costato anni di ricerche scrupolose, determinata a scrivere una storia per immergersi in un mondo a lei sconosciuto.

Manhattan Beach - libri di Jennifer Egan.

La protagonista è Anna Kerrigan. La incontriamo adolescente, mentre accompagna il padre Eddie nelle sue visite di affari. Il padre è il portaborse del sindacato, gestito dal connazionale irlandese Dunellen. In altre parole: “Un commesso viaggiatore, ecco cos’era, il fesso che prendeva un sacchetto con dentro chissà che (soldi, ovviamente, ma quello non stava a lui saperlo) da un uomo e lo dava a un altro con il quale non aveva il diritto di intrattenere rapporti. Il perfetto commesso viaggiatore non era affiliato a nessuna delle due parti, si vestiva e si comportava in modo anonimo e sapeva togliere a quegli scambi il senso di disonestà che avevano per natura. Eddie Kerrigan era quell’uomo. Appariva a suo agio dappertutto: ippodromi, sale da ballo, teatri, gli incontri dell’associazione cattolica Holy Name Society. Aveva un bel viso, un accento americano anonimo ed esperienza”.

Dunellen è un tipaccio, a cui Eddie ha salvato la vita. Altri tempi, quando lui non era ancora stato un uomo ricco, o credeva di esserlo. Ma, quando la grande crisi si stava portava via tutto, Dunellen gli aveva teso la mano.
Oltre ad Anna, e la bella moglie Agnes, modista a cottimo, Eddie ha un'altra figlia, disabile: “Quando Lydia parlava, a suo modo, farfugliava cose senza senso: ecolalia, la chiamavano i medici. Eppure sembrava strano non parlarle. Cos’altro potevi fare con una bambina di otto anni che non era capace di stare seduta dritta e tanto meno di camminare? Salutarla e darle una carezza: quindici secondi in tutto. E poi? Agnes lo sorvegliava, avida di una dimostrazione di affetto nei confronti della figlia minore. Eddie s’inginocchiò accanto a Lydia e le diede un bacio sulla guancia. Aveva i capelli dorati, morbidi e con i boccoli, profumati del costosissimo shampoo che Agnes si ostinava a comprarle. La pelle di velluto di una neonata. Più Lydia cresceva, più si era tentati di immaginare come sarebbe stata senza quella malformazione. Bellissima. Forse più di Agnes – di sicuro più di Anna. Una riflessione inutile”.

Lydia sarà, per una certa parte della sua vita, una croce da portare per Eddie: “Sempre più spesso, quando si trattava della figlia minore, la rabbia e il disprezzo nei propri confronti si incrociavano dentro Eddie come correnti di risacca, lasciandolo stordito e esausto”. E Lydia ha anche bisogno di una sedia ortopedica costosa: “Nei primi anni di vita di Lydia, quand’erano ancora convinti di essere ricchi, Agnes l’aveva portata ogni settimana in una clinica dell’università di New York dove una donna le faceva bagni minerali e usava cinghie di cuoio e tiranti per rafforzarle i muscoli. Ora non potevano permettersi quelle cure. Ma la sedia le avrebbe consentito di stare dritta”.

Anna cresce nella New York portuale dell'epoca, tra sindacalisti irlandesi e gangster italiani, in un quartiere misto.  E' una tipa tosta, che condivide il carattere contradditorio di New York, cinico e sentimentale allo stesso tempo: "Ogni volta che Anna passava dal mondo del padre a quello della madre e di Lydia, le sembrava di liberarsi di una vita a vantaggio di una più profonda. E, quando tornava dal padre, tenendolo per mano mentre si avventuravano per la città, era della madre e di Lydia che si liberava, spesso dimenticandole completamente. Avanti e indietro, più a fondo – ancora più a fondo – finché sembrava che più di così non potesse scendere. Invece, chissà come, ci riusciva sempre. Non aveva mai toccato il fondo". 

Ma, un giorno, il padre scompare misteriosamente.
Anni dopo, Anna incontrerà Dexter Styles, carismatico proprietario di night club che ha fatto affari d'oro, durante il Proibizionismo. Anna lo ha già conosciuto, anni prima, in una delle "visite" di lavoro del padre. Styles è sposato con una bella signora dell'alta società, ha un cognato potente e tre figli, tra cui Tabatha, coetanea di Anna.
Anche Tabatha è nei ricordi lividi di Anna.

Grazie alla guerra, abbandonato il college, la protagonista lavora nel cantiere navale di Brooklyn ed è determinata a diventare la prima palombara donna della storia. Il ritorno di Dexter Styles, e la volontà di scoprire che fine abbia fatto il padre, segneranno il suo destino.

© Riproduzione riservata


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