Le sorelle perfette: recensione del film commedia demenziale sul non voler divenire adulti
Cinema / Recensione - 03 August 2016 08:00
Tina Fey e Amy Poehler fianco a fianco per Jason Moore in un film trash che si collega al tema dell'amicizia intima tra sorelle oltre che al desiderio morboso di non distaccarsi dal periodo festaiolo
Jason Moore propone una commedia ruotante intorno ai personaggi opposti interpretati da Tina Fey e Amy Poehler.
Le sorelle perfette costruisce la sua trama basandosi sull’intima relazione tra due sorelle molto affiatate, Maura e Katie Ellis, rispettivamente interpretate da Amy Poehler e Tina Fey. Quando Maura scopre che i suoi genitori hanno intenzione di vendere la casa dove lei e Katie sono cresciute, cerca il momento giusto per avvertire la sorella, ma non lo trova. Quando Katie viene a sapere della vendita, prima va su tutte le furie, poi però decide di riappropriarsi di una parte della sua gioventù e convince la sorella più timida e impacciata a dare una festa per ritornare ad essere le giovani ragazze spensierate che erano un tempo. Tra mille difficoltà di natura più o meno caotica, il loro stretto rapporto verrà messo alla prova e dovranno mettere in gioco tutto il senso di responsabilità andato quasi perduto per trovare soluzioni appropriate.
Jason Moore dirige una commedia che, avente come protagonista Tina Fey nei panni della sorella maggiore combina-guai, non poteva che assumere contorni viranti prepotentemente verso il trash più consolidato. Avendo come sfondo il tema dell’amicizia di sangue che lega due sorelle e che si estende anche al rapporto madre-figlia e zia-figlia, il film si appropria di un tono che cade preda troppo facilmente di battute allusive e ridondanti, rendendo banali spunti ilari sottoposti all’attenzione dello spettatore.
Accanto a Tina Fey, recentemente apparsa sul grande schermo in Whiskey TangoFoxtrot (2016) per la regia di Glenn Ficarra e John Requa, la co-protagonista ne Le sorelle perfette è interpretata da Amy Poehler, anch’ella nome non nuovo al panorama comico-demenziale, per un duo frenetico ed irriverente che tenta di rendere omaggio a quell’età limbo in cui non si è più adolescenti festaioli, ma neanche adulti maturi abbastanza da aver superato il periodo degli sfrenati party senza misura, ma si perde in incidenti che potrebbero sembrare divertenti, ma il cui affastellamento risulta ripetitivo e noioso.
Le sorelle perfette, dunque, si mostra come film che cerca di proporsi come commedia ironica sul trascorrere degli anni e sui rapporti familiari, usufruendo anche dell’appoggio del cameo di John Cena, celebre volto del wrestling internazionale, e del personaggio secondario interpretato da Maya Rudolph, la “sposa” in Le amiche della sposa di Paul Feig, ma si limita a giocare su un agglomerato di battute stancanti in scene costruite in modo prevedibile, senza trovare soluzione alternative e scadendo, quindi, in un trash senza appigli per risollevarsi.
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