Horizon Zero Dawn: The Frozen Wilds, recensione videogame per PS4
Horizon Zero Dawn: The Frozen Wilds è l'espansione single-player dell'open world di Guerrilla Games, ambientato nel nordico territorio dei Banuk, tribù invasa da nuove Macchine ostili

Horizon Zero Dawn: The Frozen Wilds è l’espansione single-player del videogioco sviluppato da Guerrilla Games, uno dei migliori open-world della generazione e uscito in esclusiva solo su PS4. Il sorprendente prodotto della software house olandese ha creato un mondo meraviglioso e credibile, grazie a una storia raccontata in maniera interessante e con diversi nuovi spunti per il futuro della serie. Il primo passo narrativo viene effettuato proprio in questa espansione, che riprende tribù, Macchine e linea narrativa del capitolo originale, aggiungendo nuovi dettagli e nemici. Grazie alla copia review fornita gratuitamente da Sony Interactive Entertainment Europe siamo tornati nel lussureggiante mondo dove piccoli insediamenti umani, dalla concezione quasi primitiva, si scontrano con la minaccia di enormi dinosauri meccanizzati.
La trama di Horizon Zero Dawn: The Frozen Wilds si unisce con eleganza alla storia principale, portandoci oltre le montagne settentrionali, nelle terre gelide e innevate della tribù dei Banuk, già incontrati nella precedente avventura in alcune missioni secondarie agli estremi della mappa. La nuova area, chiamata Lo Squarcio, è stata invasa da Macchine ribelli, che minacciano villaggi e famiglie. L’arrivo di Aloy, la rossa ragazza già protagonista in Zero Dawn, crea qualche perplessità all’interno della tribù, restia ad influenze esterne. Tuttavia, l’aiuto e il coraggio della giovane combattente permettono di approfondire e scoprire nuove informazioni riguardo la presenza delle Macchine corrotte, un intreccio narrativo che abbraccia passato e presente, nella commistione di fantascienza e avventura tipica della serie.
Il gameplay di Horizon Zero Dawn: The Frozen Wilds ricalca, chiaramente, quello del titolo base, con l’ottimo sistema di combattimento contro le Macchine, con parti rimovibili e zone da colpire con la nostra lancia o dalla distanza tramite arco e frecce. L’attacco sul corto e medio raggio beneficia di nuovi potenziamenti per la nostra lancia e l’ingresso di due nuove armi, insieme ai vestiti e agli oggetti specifici della tribù dei Banuk. La zona aggiuntiva del DLC si va ad unire alla precedente mappa, enorme per dimensione e contenuti, con nuove missioni secondarie che accompagnano la trama principale. Tornano quindi le attività collaterali, tra battute di caccia, incarichi da altri personaggi secondari, sincronizzazione di porzioni dello scenario tramite la scalata dei Collilunghi e la conquista dei campi di banditi.
La grafica di Horizon Zero Dawn: The Frozen Wilds è ancora tra le massime espressioni tecniche e artistiche nel panorama videoludico, sopratutto considerando la sua natura open-world. Il bellissimo connubio tra natura selvaggia e dinosauri meccanizzati, riprodotti con una cura davvero maniacale, tratteggia un mondo dal fascino estremo, così come le condizioni ambientali che troviamo nell’espansione. La natura incontaminata del profondo Nord abbaglia per resa visiva, con tempeste e aurore boreali, visibilità ridotta e splendidi momenti di pace. Replicare atmosfera, novità e freschezza del gioco base non era semplice, ma le terre dei Banuk esercitano un fascino tutto nordico, con montagne ricoperte di neve, gelide tundre e laghi. Gli stessi abitanti indossano suppellettili di animali e pezzi derivati dalle Macchine, con pellicce e copricapi, vivendo a stretto contatto con la natura e l’ambiente. I collezionabili inseriti invogliano ad esplorare le zone più remote della mappa, scoprendo luoghi e sentieri quasi magici, insieme alla presenza di cinque nuove tipologie di Macchine, che arricchiscono l’esperienza di gioco.
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