FIFA 18, recensione videogame per PS4 e Xbox One
Games / Recensione - 05 October 2017 14:00
FIFA 18 è l'incarnazione calcistica di Electronic Arts, con centinaia di licenze e un gameplay rivisto e migliorato, più lento e tattico rispetto al passato.
FIFA 18 è il videogioco calcistico di Electronic Arts, regina da diversi anni in termini di vendite e attesa da parte dell'utenza console, che vede l’uscita annuale del titolo come un evento da segnare sul calendario. L’egemonia nell’ambito dei giochi di calcio, durata praticamente un decennio, si è leggermente intaccata durante il precedente anno, dove il rivale storico, Pro Evolution Soccer, è stato capace di rivoluzionarsi e proporre una filosofia di gameplay maggiormente votata alla simulazione, pur con i suoi limiti. La nuova incarnazione di FIFA, quindi, si pone l’obiettivo di riprendersi dagli ultimi anni, che l’hanno vista a tratti adagiarsi su basi solide dal punto di vista dei contenuti ma meno dal lato prettamente ludico, con un impianto arcade che non sempre ha convinto gli appassionati puri del pallone.
Il grande pregio, immutato, della serie sono sempre state le licenze, con centinaia di squadre e campionati ufficiali. FIFA 18 ripropone la solita enorme mole di contenuti, con tutte le leghe europee e le serie inferiori, insieme ai principali campionati sudamericani e asiatici. Se grande attenzione e cura è stata riposta nella consueta Premier League, quasi un gioco a sé stante, grave è ancora l’assenza della Serie B italiana, riprodotta senza licenze, tranne che per Empoli e Pescara. Il lavoro di riproduzione si appoggia su modalità ormai affermate, che passano dai classici tornei personalizzati ad una Carriera davvero profonda, fatta di allenamenti, gestione dello staff e della rosa, oltre che in trattative ancora più coinvolgenti e realistiche. E’ infatti possibile trattare direttamente il rinnovo di un calciatore, decidendone la clausola rescissoria, proporre scambi o sondare il terreno per eventuali contropartite tecniche o economiche, con domanda e offerta che vanno ad appianarsi a seconda delle diverse esigenze. La gestione del mercato trova quindi una sua dimensione, molto più solida e soddisfacente rispetto al passato, unita a vari obiettivi che ci pone la società all’inizio di ogni stagione, che variano a seconda della piazza e dei parametri del club. La modalità Ultimate Team si conferma come centrale nell'esperienza di gioco online, con un'interessante novità che riguarda, tuttavia, la componente per giocatore singolo, con la Squad Battle che permette di ottenere premi e ricompense a seconda della nostra abilità contro il computer.
Il gameplay di FIFA 18 è un ottimo passo in avanti per la serie, una base su cui poter sviluppare i futuri capitoli del brand: l’indirizzo scelto è quello di rallentare e rendere più credibile il ritmo di gioco, sin troppo veloce nelle passate edizioni. Ciò che ne consegue è una struttura maggiormente basata sul gioco orizzontale rispetto a prima, senza la fuga indisturbata dei giocatori più rapidi, con squadre piazzate meglio e che cercano di coprire gli spazi. Il miglioramento passa anche attraverso un’intelligenza artificiale più realistica, finalmente, che abbandona gli strani comportamenti del passato, per essere più varia e soddisfacente, con conclusioni meno telecomandate e un fraseggio sensato. Scegliere e personalizzare l’esperienza di gioco è un’altra delle caratteristiche uniche e apprezzate in FIFA, con la modalità Manuale e le Slide, dove poter ritoccare ogni parametro di gameplay che ci interessa, donando un ritmo più simulativo e una varietà di situazioni ancora maggiori.
La grafica di FIFA 18 utilizza, dalla precedente edizione, il motore grafico proprietario di Electronic Arts, il Frostbite Engine, ideato dai DICE di Battlefield e utilizzato ormai in tutti i giochi della compagnia statunitense. Il risultato finale è altalenante, con aspetti davvero riusciti, come stadi ed atmosfera, e altri ancorati a diversi anni fa, soprattutto per quanto riguarda le fattezze dei giocatori e la loro riproduzione facciale. I volti dei giocatori sono ancora pochi rispetto alla concorrenza, salvo per le squadre di Premier League, con calciatori anche famosi che mancano totalmente della scansione facciale. Oltre al campionato italiano, lasciato ormai in secondo piano da anni, tranne alcuni nuovi volti come Naingolaan, la situazione non migliora neanche nei top club europei, con visi ripresi da edizioni molto vecchie di FIFA e, quindi, non aggiornate. La stessa Premier League vede in quasi tutti i nuovi arrivati un’assenza del modello poligonale reale, con una discrepanza visiva, tra giocatori veri e non, molto marcata. Il divario lo si nota anche nella personalizzazione degli stessi, che premette di modificare solo alcuni parametri, marcando ancora una volta come la figura del calciatore sia plasticosa e poco credibile, un difetto non da poco in una produzione come FIFA. Al di là, comunque, dei modelli poligonali ancora non soddisfacenti, l’aspetto puramente scenografico è da apprezzare, con stadi riprodotti alla perfezione, sia per quanto riguarda gli impianti che la tifoseria, con il pubblico che interagisce con le azioni e i gol, scendendo verso i tabelloni pubblicitari durante i festeggiamenti. La presenza di tutti gli stadi della Premier e dei maggiori europei e mondali si unisce ad un’ottima resa dei terreni di gioco ,che si deteriorano con il passare dei minuti, e una rivisitazione totale delle porte, con reti molto più credibili e realistiche. La licenza di Premier League, Liga e Bundesliga si rispecchia anche nella grafica televisiva, che aumenta la sensazione di assistere ad una partita vera, con scritte e nomi che replicano i font reali.
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