Libro E tutti i mostri saranno uccisi di Boris Vian sotto pseudonimo
Daily / Libri / Recensione - 04 May 2018 11:40
In libreria per Marcos y Marcos.
E tutti i mostri saranno uccisi (1948) è uno dei quattro libri pubblicati da Boris Vian sotto lo pseudonimo di Vernon Sullivan. Nasce come sfida, confezionare un hard-boiled assecondando la scuola di detection americana.
Negli Anni Cinquanta, gli investigatori privati di Dashiell Hammett, Raymond Chandler e Mickey Spillane, capostipiti del (sotto) genere letterario, trovano fortuna anche trasposti sul grande schermo. Sono, rispettivamente, Sam Spade, Philip Marlowe e Mike Hammer: duri tra i duri, a stanare la corruzione nel sottobosco urbano di San Francisco, Los Angeles o New York. Nascondono un lato sentimentale, sensibile al fascino delle belle donne: la femme fatale è sovente il loro punto debole.
In questo contesto, l'intellettuale parigino ambienta la trama noir di E tutti i mostri saranno uccisi (E uccideremo tutti i racchioni, suona il titolo di una precedente edizione italiana).
Il
giovane Rock Bailey, a dispetto della sua fascia di Mister Los
Angeles, difende la propria verginità. Missione ardua, ovunque vada, è
l'oggetto delle invadenti attenzioni del gentil sesso. Rock allena il
fisico regolarmente, mentre le serate sono dedicate a frequentare
locali con gli amici.
Una
mattina si sveglia accanto a un'avvenente sconosciuta e teme il
peggio.
In
un'isola misteriosa, uno scienziato folle sta cercando di estinguere
i “racchioni” dalla società. Mister Los Angeles è un ottimo
candidato per procreare una razza umana, formata di individui esteticamente
perfetti. Suo malgrado, novello Bogart, Rock è costretto a vestire i
panni del detective e mettersi sulle tracce del dottor Schulz.
Nell'intrigo sono coinvolti agenti segreti, sfere alte corrotte e
malavitosi.
Surreale e roccambolesco: Boris Vian fa il verso all'hard boiled con piglio filosofico.
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