DiRT Rally 2.0, recensione videogame per PS4 e Xbox One

Games / Recensione - 05 March 2019 14:00

La simulazione di rally definitiva

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DiRT Rally 2.0 è il videogioco di rally sviluppato da Codemasters Studio, la più evoluta simulazione videoludica all’interno del genere. Il single-player si struttura in maniera particolare, diviso tra una Carriera costellata di eventi Rally e Rallycross, dalla difficoltà prestabilita e sempre crescente, con l’accompagnamento di sfide giornaliere, settimanali e contro l’IA, aggiornate a cadenza regolare dagli sviluppatori. Il titolo non ha la licenza ufficiale WRC, ma include quella della FIA World Rallycross Championship, con gli otto tracciati ufficiali di Rallycross (la disciplina su circuiti chiusi) di Silverstone, Barcelona, Montalegre, Hell, Mettet, Lohéac Bretagne, Trois-Rivieres e Holjes. Nella sezione di Gioco Libero abbiamo, invece, la possibilità di affrontare diversi campionati, decidendo l’abilità dell’IA, e potendo creare delle sessioni personalizzate, con il numero di tappe che preferiamo. La criticità risiede tuttavia risiede nei contenuti, ridotti, limitati, con pochi rally a disposizione: vi sono solamente sei differenti scenari, divisi tra Argentina, Australia, Nuova Zelanda, Polonia, Spagna e Stati Uniti. Di contro, le tappe di ogni evento sono molte, per un totale di oltre settanta percorsi, e presentano condizioni climatiche e meteorologiche differenti, con diversi layout del fondo stradale che influenzano guidabilità e setting della macchina. 

DiRT Rally 2.0
Il gameplay di DiRT Rally 2.0 segue la linea tracciata dal primo capitolo, proseguendo nell’ottica di plasmare la più evoluta e profonda simulazione di rally sul mercato. L’enorme lavoro del team di sviluppo si è concentrato nel perfezionamento della fisica e nel feedback alla guida, perfetto con il volante e sensibilmente migliorato anche per chi utilizza il Dualshock 4, abbandonando quella eccessiva rigidità che rendeva il capostipite un titolo sin troppo farraginoso. L’ampliamento delle possibilità offerte al giocatore, con un sistema di aiuti ora davvero profondo e scalabile, unito ad una revisione del comportamento delle vetture, regala un prodotto complesso, serio, realistico. La sensazione di essere alla guida di una macchina da rally, nelle sue diverse categorie, è resa in maniera estremamente tangibile, vivida, sfaccettata. Ogni tappa è un autentico viaggio di coraggio e sopravvivenza, in special modo sui fondi stradali più ardui, dove ogni piccolo errore può costare gravi danni alla vettura o una penalità, spesso severa, in termini di tempo. Ne consegue che la nostra abilità e attenzione alla guida deve essere sempre elevata, in un gioco che perdona molto poco e dove ogni piccolo errore è un passo in avanti, verso quel senso di miglioramento e perfezionamento che un titolo come DiRT Rally richiede. Lo stesso settaggio della macchina, per i giocatori più hardcore e appassionati, rappresenta un elemento fondamentale del gioco: ogni modifica comporta una precisa risposta della vettura, spesso necessaria per primeggiare durante gli eventi più avanzati di gioco, dove il computer rappresenta un vero e proprio rivale videoludico.
La grafica di DiRT Rally 2.0 persegue con forza l’obiettivo del fotorealismo, riuscendo nell’intento con una palette cromatica estremamente vicina alla realtà, quasi da preset neutro fotografico. La scelta, estremamente azzeccata, è un fine lavoro su luci e colori, poco saturi e vicini a tonalità pastello, una soluzione recentemente osservata anche in produzioni quali Red Dead Redemption 2. A dispetto di una mole poligonale ancora lontana dai grandi nomi del panaroma automoblistico su console, DiRT Rally 2.0 lavora molto sulla morbidezza dell’immagine, preferendo una resa fotorealistica alla mera definizione e ad una risoluzione elevata. L’effetto ovattato, di sfocatura degli elementi in secondo piano, l’illuminazione convincente, soprattutto durante il giorno e il tramonto, vengono sostenute dall’uso dell’HDR, che aiuta nelle varie gradazioni di colori e a dare profondità agli scenari, grazie ad un ottimo rendering della vegetazione, presente in quasi tutte le tappe dei rally disponibili. A non convincere pienamente, invece, è la resa visiva delle vetture, con interni scarni e una resa della carrozzeria un po’ troppo sporca, in termini di definizione. Ottimo invece il sistema che gestisce la fisica, con ogni macchina che ha peso e reattività specifiche, insieme ad un sistema di danni profondo e che va a modificare le prestazioni e a deformare la nostra vettura. Gli stessi effetti climatici influenzano guidabilità e terreno, con pozzanghere e fango che rendono scivoloso il manto stradale, con ottimi effetti di sporcizia sulla carrozzeria, riflessi e shader applicati sulle superfici, mentre meno convincenti risultano le sessioni in notturna.

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