Recensione Caravaggio – La Grazia, graphic novel scritto e disegnato da Milo Manara
Caravaggio – La Grazia secondo volume di Milo Manara per la Panini Comics
Caravaggio - La Grazia nuovo lavoro di Milo Manara
Caravaggio – La Grazia è il secondo e ultimo volume della serie scritta e disegnata da Milo Manara. Questo bellissimo albo è stato pubblicato dalla Panini Comics nella collana 9L lo scorso 14 febbraio. Sono state stampate tre versione diverse: una regular e due deluxe, che racchiudono molti contenuti speciali.
La trama del graphic novel
Nella storia di questo secondo volume Manara ripercorre gli ultimi quattro anni di vita del grande pittore, da quando è dovuto fuggire da Roma fino alla sua tragica fine sulla spiaggia di Porto Ercole. Tra queste pagine viene raccontata la vita sempre in fuga degli ultimi anni di Michelangelo Merisi detto Caravaggio. Nel 1606 viene portato in fin di vita in un campo di acrobati vicino Roma per essere curato e tenuto al sicuro dalle guardie papali che lo vogliono catturare ed uccidere. In questo campo fa la conoscenza di Ipazia, personaggio di fantasia inventato da Manara, che lo accompagnerà fino alla fine. Subito dopo dovrà fuggire a Napoli dove viene accolto a braccia aperte dalla contessa Colonna, famiglia protettrice del pittore, che lo aiuterà nel lavoro e nella vita. Da Napoli andrà a Malta e subito dopo in Sicilia, fino ad arrivare al suo ultimo viaggio che lo porterà sulla spiaggia di Porto Ercole.
La storia di Caravaggio
Il racconto di Manara è storicamente accurato e proprio nei suoi bellissimi disegni riusciamo a rivedere l’Italia del XVII° secolo. L’accuratezza dei dettagli e la maestria nell’uso dei colori introducono il lettore in un tempo lontano. Durante i suoi vari spostamenti Caravaggio non ha mai smesso di stupire tutti coloro che incontrava con la sua arte e la sua bravura, grazie al suo lavoro cercherà in tutti i modi di ottenere la grazia dalla chiesa per poter rientrare a Roma. Lo stesso Milo Manara ha dichiarato: “Ci sono meno documenti su cui ho potuto basarmi e, quindi, ho lavorato un po’ più di fantasia. Comunque tutto quello che ho raccontato è storicamente verosimile”.
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