Call of Duty: Modern Warfare, recensione videogame per PS4 e Xbox One
Games / Recensione - 29 October 2019 14:00
Il Call of Duty che aspettavamo da una generazione
Call of Duty: Modern Warfare è il ritorno in grande stile ai fasti di un tempo, con una Campagna spettacolare, seppur breve, un impianto visivo di livello assoluto e una corposa e profonda modalità multiplayer, già fulcro delle ultime produzioni. Il reboot improntato da Infinity Ward, già riscontrabile nella nomenclatura, chiarisce la volontà di Activison nell’offrire un pacchetto ludico completo sotto tutti i punti di vista, riportando in auge una Storia ben raccontata e altamente coreografica (proprio come l’originale Modern Warfare), un gameplay più tattico e fisico e tantissime varianti nella modalità multiplayer.
Il multiplayer di Call of Duty: Modern Warfare beneficia del realismo a cui il team di sviluppo ha voluto tendere durante la produzione del titolo: l’estrema personalizzazione delle armi, che differenzia in maniera netta e peculiare ogni nostra scelta, il rinculo, la velocità di mira e un aspetto tattico più marcato sono tra le prime caratteristiche a balzare all’occhio durante le nostre partite online. Se quindi durante la Campagna possiamo iniziare a conoscere le varie armi, è giocando in multiplayer che il titolo sviscera tutta la sua profondità e cura nel configurare il nuovo CoD come un simulatore ludico di guerra. Non abbiamo più un frenetico e ben poco realistico titolo futuristico, ma dinamiche e ritmo sono molto più vicini e tendenti alla realtà. Le mappe e il numero di giocatori, in tal senso, configurano un level design più studiato e stratificato, con diversi percorsi che permettono di aggirare, raggiungere posizioni sopraelevate e pianificare tattiche con il proprio team a seconda dello scenario. Proprio l’ampiezza delle mappe è una delle discriminanti fondamentali nella personalizzazione delle armi: preferire una canna lunga piuttosto che una corta porta con sé un’esperienza totalmente differente, con i relativi bonus e malus, insieme a tantissimi pezzi, divisi tra calci, caricatori, canne, mirini, che configurano una customizzazione completa. Accanto alle modalità apparse anche negli ultimi Call of Duty, ci sono due introduzioni estremamente interessanti per la serie, che si collocano ai poli opposti. Gunfight è un due contro due in mappe simmetriche dove si cambia arma ad ogni round, mentre Ground War è la battaglia campale che mancava al brand, sessantaquattro giocatori in enormi mappe dove fanno la loro comparsa anche mezzi terrestri e aerei. Cyberattack è una delle più tattiche espressioni online, un Trova & Distruggi senza rientri, i Deathmatch notturni si giocano con il visore e la classica schermata verde, dove sono visibili i laser delle armi puntate, mentre la modalità Realismo aggiunge un ulteriore tocco simulativo andando anche a disattivare qualsiasi indicazione a schermo (la stessa possibilità è presente anche nella Campagna). Nel multiplayer cooperativo tornano le Spec Ops, una sorta di spin-off fino a quattro giocatori che ripercorre lo stesso universo della Storia una volta completata, con la suddivisone in ruoli dei giocatori, tra abilità attive e passive; le missioni Survival permettono invece di affrontare nuovamente le missioni della Campagna, in una rivisitazione in chiave orda di ogni ambientazione.
© Riproduzione riservata