Big Eyes recensione film, Tim Burton torna con un'incredibile storia vera interpretata da Amy Adams e Christoph Waltz
Cinema / Recensione - 01 January 2015 13:00
Big Eyes, Tim Burton dirige Amy Adams e Christoph Waltz nella sua ultima fatica, un film ispirato alla vita di una coppia di artisti che scoprono fortuna e successo: ma tutto si basa su un'enorme bugi
Big Eyes film diretto da Tim Burton (Big Fish, Sweeney Todd - Il diabolico barbiere di Fleet Street) e scritto da Scott Alexander e Larry Karaszewski (vincitori di un Golden Globe per Larry Flynt - Oltre lo scandalo).
Big Eyes trama. Margaret è una giovane donna sposata che fugge dalla propria casa con la figlia alla ricerca di un posto migliore dove farla vivere. La sua grande passione è la pittura e i suoi soggetti preferiti sono bambini dotati di grandi occhi espressivi. Una volta trasferitasi conosce una persona che da subito la affascina e che possiede la sua stessa passione: Walter Keane; l’uomo adora dipingere i sobborghi di Parigi in cui ha vissuto ai tempi della scuola, ma soprattutto ha un’incredibile abilità come venditore. I due decidono velocemente di sposarsi e Walter, a cavallo tra gli anni cinquanta e sessanta, inizia a proporre nelle gallerie d’arte della zona le sue opere e quelle della moglie: inaspettatamente i quadri di Margaret raggiungono un enorme successo. L’unico problema è che Keane lascia intendere ai suoi acquirenti di essere stato lui stesso a dipingere i quadri, convinto che un’artista donna non sfonderà mai nel mondo dell’arte. Così parte la sua vita da star, mentre la moglie, che ha accettato questo compromesso, produce segretamente le tele in una piccola stanza. Ma non sono finite le bugie in questa storia incredibile.
Big Eyes recensione. Che sia un film diretto da Tim Burton lo si può capire anche solo leggendo la trama: lui, insieme agli sceneggiatori Scott Alexander e Larry Karaszewski con cui aveva collaborato per Ed Wood, ha sempre avuto un debole per i personaggi emarginati e controcorrente, che vivono vite talmente assurde da non sembrare vere. Questo è il caso di Walter Keane, l’inventore dell’arte commerciale, da cui hanno tratto spunto grandi artisti del calibro di Peter Max, Thomas Kinkade e addirittura lo stesso Andy Warhol. Come il regista possa essere appassionato di questi soggetti con gli occhi enormi lo si può intendere: con Keane, o più precisamente con Margaret, condivide un’arte un po’ misteriosa, quasi oscura. Ma questa volta, per chi fosse abituato ad associare il nome Tim Burton a quello di soggetti più cupi e fantasiosi, rimarrà sorpreso; la storia non punta infatti su grandi effetti visivi, ma su una vicenda intensa e toccante, il rapporto con una bugia con la quale i protagonisti devono convivere e che pesa sulla loro coscienza ogni giorno sempre di più. Aiutano in maniera decisiva a creare pathos due grandi attori del calibro di Amy Adams (American Hustle, The Fighter) e il due volte premio Oscar, Christoph Waltz (Django Unchained, Bastardi Senza Gloria), artefici di due impressionanti interpretazioni. Una storia toccante, il racconto del difficile rapporto tra arte, critica e anima dell’artista: i quadri di Margaret, per quanto considerati kitsch, erano la piena espressione della sua interiorità e del suo sentimento, l’unica cosa che Walter non sarebbe mai riuscito a rubarle. Al di là del giudizio severo nei suoi confronti, e come afferma lo stesso Karaszewski: “Margaret Keane è un’artista vera, e la sua è una storia che merita di essere raccontata”.
Big Eyes cast. Amy Adams interpreta la dolce Margaret, mentre Christoph Waltz impersona il calcolatore Walter Keane. Presenti anche Danny Huston è Dick Nolan, giornalista che scopre e lancia Keane nel successo, e Krysten Ritter, alias Dee-Ann, la migliore amica di Margaret.
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