Recensione film Prometheus, Ridley Scott definisce le origini
Cinema / Recensione - 14 September 2012 07:00
Ridley Scott, già regista di Blade Runner, Alien, Thelma & Louise e Il Gladiatore torna al cinema con questo nuovo ed atteso film che ha per protagonisti Noomi Rapace, Michael Fassbender, C
Prometheus è un thriller di fantascienza ambientato nel 2093 che coinvolge i protagonisti in un mistero epico sulla ricerca delle origini del genere umano per poi giungere ad uno scenario apocalittico che catapulta lo spettatore al principio di una famosa storia.
Elizabeth (Noomi Rapace) è una ricercatrice archeologa che scopre una mappa stellare lasciata in una caverna da una civiltà ormai perduta. Insieme ad un gruppo di esploratori capitanati dalla austera Meredith (Charlize Theron) s'imbarca in una nave spaziale chiamata Prometheus per raggiungere la luna Lv-223. Con loro c'è anche l'androide David (Michael Fassbender) che ha il compito di risvegliarli dallo stato d'ibernazione appena giunti in prossimità della loro meta. Increduli avvistano un promontorio cavernoso, entrano nel manufatto archeologico alla ricerca di un antico popolo, ancora ignari del mistero che stanno per svelare.
La ricerca della conoscenza è uno degli argomenti di maggior fascino del film, sublimata dalla scoperta di una mappa che unisce diverse culture storiche verso una meta lontana che solo una tecnologia all'avanguardia può permettere di raggiungere. Un film che unisce un fascino misterioso e mistico relativo alla scoperta delle origini dell'umanità, un tema che da sempre appassiona sia il mondo scientifico ed accademico che quello salottiero, unito al viaggio verso l'ignoto in uno spazio sconfinato e profondo. Temi piuttosto ricorrenti nei film di Ridley Scott ed infatti se questo lungometraggio può essere considerato come il prequel di Alien, definendone le origini, l'androide David interpretato da Fassbender ricorda il replicante Roy Batty, impersonato da Rutger Hauer in Blade Runner.
Il cast è di grande livello ed ampiamente all'altezza delle aspettative. In questo film Fassbender porta sullo schermo un personaggio freddo ed ambiguo che durante il viaggio nello spazio si diverte a guardare film classici e ad imitare Peter O'Toole. Noomi Rapace veste i panni di dell'archeologa Elizabeth Shaw, un personaggio con una forte fede religiosa e spirito combattivo tanto che le è valso il paragone con Sigourney Weaver interprete di Ellen Ripley in Alien. Charlize Theron veste i panni di una coordinatrice asettica ed accattivante che vorrebbe tenere tutto e tutti sotto il suo controllo mentre Idris Elba è un sardonico capitano della nave spaziale.
Prometheus comincia con una sequenza affascinante che viene utilizzata come prologo della storia narrata, per poi proseguire con immagini suggestive che richiamano alla mente la spettacolarità del film Odissea nello spazio di Stanley Kubrick. Il film di Scott esprime una regia lineare e condotta con maestria ed a tratti spettacolare. Avvolge i protagonisti in una trama epica ed avvincente per una buona parte, fino alla scoperta dei resti di forme umanoidi all'interno della caverna perlustrata dagli esploratori e successivamente affonda in una narrazione horror ed agghiacciante. Le sequenze finali permettono allo spettatore di comprendere il senso dell'intero film e di scorgere l'origine di una nuova trama che nasce dalle combinazioni di DNA. Tuttavia questo film nonostante la padronanza della regia e la spettacolarità delle immagini, sostenute da una trama comunque avvincente, non raggiunge la profondità di Blade Runner o Thelma & Louise.
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