Zoolander 2, 'Ben Stiller sul set era onnipresente': intervista all'attrice Elettra Capuano
Cinema / News - 10 February 2016 11:05
Mauxa ha intervistato l'attrice Elettra Capuano, che recita nel film "Zoolander 2" di Ben Stiller. Nel film ci sono anche Owen Wilson e Penélope Cruz.
Zoolander 2, il film di Ben Stiller è in uscita l’11 febbraio 2016 per la Universal Pictures. La pellicola è stata girata a Roma, negli studi di Cinecittà: nel cast ci Owen Wilson, Will Ferrell, Penélope Cruz e Kristen Wiig.
Il set si è svolto da aprile a luglio 2015. Abbiamo intervistato l’attrice Elettra Capuano, che nel film di Ben Stiller ha il ruolo di “sexy publicist”, assistente di Alexanya Atoz, ossia la potente magnate fashion che organizza l’evento di moda a Roma cui partecipano i protagonisti Derek e Hansel.
La Capuano afferma di essersi immedesimata in un ruolo nuovo: “Alexanya è la stilista più in voga del momento, con un debole per la chirurgia estetica e le mise esagerate. A dire la verità ho dovuto fare una piccola ricerca per capire di cosa si occupasse nello specifico una fashion publicist”. L’attrice si è documentata anche sui social, luogo deputato per scovare le tendenze: “ho incominciato a seguire il profilo Instagram di PR come Karla Otto e Emanuela Schmeidler. Ora mi sono fatta una cultura in materia”.
La trama del film segue i modelli Derek (Stiller) e Hansel (Wilson) che dopo il fallimento del "Centro Derek Zoolander per i Bambini che non sanno leggere bene e che vogliono imparare a fare anche tante altre cose buone” (presente nel film del 2001) vivono isolati. Ricevendo l’invito speciale di Alexanya per l’evento romano credono di poter tornare al successo di un tempo. Elettra Capuano nel film dice di “seguire Alexanya come un'ombra, organizzare i suoi appuntamenti, accompagnarla alle sfilate, tenere a distanza molestatori e, ovviamente, accertarmi che i nostri outfit siano sempre coordinati”.
Il set di Zoolander 2. Sul set è stato divertente interagire con attori e troupe: “Mi ha dato l'occasione di lavorare fianco a fianco con Kristen Wiig, che è un'attrice comica che apprezzo moltissimo e seguo dai tempi di ‘Saturday Night Live’, nonché imparare da lei qualche trucco del mestiere”.
La Capuano racconta anche della professionalità scoperta nel recitare con Ben Stiller e Owen: “Ben Stiller, oltre ad essere il protagonista del film, è anche regista e produttore. Deve conoscere i segreti dell'ubiquità perché sul set era onnipresente. Un attimo stava girando una scena in cui veniva ricoperto di salsa di prugne e l'attimo dopo lo vedevi inforcare gli occhiali e, con ancora indosso le vesti di Derek Zoolander, si piazzava dietro i monitor per rivedere la scena e darci indicazioni”.
Ben Stiller torna infatti alla regia dopo il film “I sogni segreti di Walter Mitty” (2013), con una carriera che si consolida sempre di più dietro la macchina da presa; lo stesso “Zoolander” del 2001 aveva la sua regia.
“Capitava che su un set così grande ci fossero dei lunghi tempi di attesa - ci racconta la Capuano - ma lui faceva sempre in modo di mantenere alto il morale. Mi ricordo che durante una scena particolarmente lunga girata di notte e all'aperto, ha preso il microfono e ha intonato il ritornello di 'Volare', aggiudicandosi cori di incoraggiamento da tutti gli italiani presenti”.
Il provino di Zoolander 2. La Capuano ha affrontato un provino inatteso per ottenere la parte in “Zoolander 2”. “Sapevo che si trattava di quello decisivo ma mai mi sarei aspettata, quando mi hanno chiamata a Roma per il call back, che sarebbe stato lui ad accogliermi”.
Ben Stiller durante il provino le ha permesso di improvvisare, emulando vari tipi di dizione: “Mi ha anche fatto riproporre una scena per darmi l'occasione di cimentarmi in una serie di improbabili accenti di mia invenzione. È una persona che nonostante le moltissime cose da fare, quando si trova con te fa sempre in modo di dedicarti il tempo e le attenzioni di cui hai bisogno”.
La cordialità di Owen Wilson. Lo stesso Owen Wilson - visto di recente in “No Escape - Colpo di stato” del 2015 - si è contraddistinto sul set per la sua cordialità. “È stata una delle prime persone che ho conosciuto sul set. Non avevo neanche fatto in tempo a capire quale fosse il mio camerino che si è presentato con un lungo caftano da hippy (credo si trattasse di un abito di scena anche qui, ma non è detto!) e mi ha introdotto a parte della crew. Credo sia stato questo un punto forte di tutto il film: il fatto che anche se si trattava di una mega produzione, con un'impiego di mezzi a cui non si è di certo abituati e un cast da capogiro, non si era in soggezione, non ci si sentiva mai a disagio”.
Sul set seguire il copione non era una regola ferrea, dando invece spazio anche alla casualità intuitiva. “Vedendo lavorare Owen ti accorgi di come molte battute che nei film diventano cult spesso nascono da pura improvvisazione - racconta la Capuano - Ogni volta che rigirava una scena cambiava sempre qualcosa nel dialogo, e neanche lui sa quale di queste sarà la scelta vincente, ma ci gioca in continuazione”.
L'esperieza del teatro. Elettra Capuano ha lavorato in teatro in “Ora” di Calderoni, Garibba, Caleo; “E.H. Was Here” di Luca Pasquinelli. Al cinema in “Stalking Eva” (2015) e “Male di miele” (2010). L’esperienza del palcoscenico le ha permesso di importare le tecniche recitative: “Sono cresciuta con un imprinting anglosassone, e lì il teatro è una palestra imprescindibile per ogni attore che voglia fare questo mestiere”. Allo stesso provino ha usato una regola ferrea: “Per prepararmi al provino portavo a lezione le scene che mi erano state assegnate e i miei compagni si prestavano ad impersonare per me nani, monaci tibetani e chiunque altro fosse richiesto da copione. Questo sicuramente ha fatto si che al casting mi sentissi molto più sicura di me, il che significa prendersi la libertà di improvvisare e lasciarti guidare dalle direzioni che ti da il regista”.
La mimesi anche postulare tipica del teatro è servita sul set: “Il teatro ti insegna che il tuo personaggio non recita solo nel momento in cui ha delle battute ma che ci sono moltissime scelte che puoi fare come attore - racconta l’attrice - come il tuo personaggio cammina, o tiene la borsa, cosa pensa veramente degli altri personaggi e fino a che punto fa trapelare questi suoi sentimenti. A volte tutto quello che c'è da dire può essere racchiuso in uno sguardo soltanto”.
Il genere commedia. Il set ha comunque permesso di comprendere un meccanismo produttivo raro nel cinema italiano. “Zoolander 2” è prodotto dalla Paramount: “C'erano decine di persone che lavoravano ad ogni reparto, dedali di cavi lunghissimi collegati a macchinari giganteschi e per me totalmente sconosciuti, a volte c'era una quantità tale di roulotte che sembrava di essere in un labirinto. Non di rado ti capitava di imbatterti in qualche comparsa dall'aria smarrita che disperatamente andava in giro chiedendo indicazioni per raggiungere la sala trucco”.
La Capuano alla domanda se questo genere di commedia demenziale possa essere realizzato in Italia risponde concentrandosi sull’aspetto recitativo: “La differenza principale che noto tra USA e Italia è che le distinzioni tra attori "impegnati" e attori che si prestano a commedie demenziali, non sono inviolabili come mi sembrano essere qui”.
Lo stesso Ben Stiller ha debuttato a teatro, giungendo ora a generi diversi. “Owen Wilson, oltre a film come ‘2 Single a Nozze', ha lavorato con Woody Allen e Wes Anderson, con cui è stato co-sceneggiatore per 'I Tenenbaum’ - ricorda la Capuano - Sul set di ‘Zoolander 2’ ho anche avuto modo di conoscere Benedict Cumberbatch. Dopo averlo visto impersonare Amleto al Barbican di Londra, l'ho ritrovato vestito da angelo transgender appeso ad una gru a petto nudo mentre torturava Derek e Hansel a colpi di frusta. E vi assicuro che si divertiva parecchio”.
Per la giovane attrice, “nel realizzare questo genere di commedie in Italia, dobbiamo imparare a riconoscere che il "demenziale" richieda altrettanta intelligenza e serietà. Alla fine non è altro che un linguaggio che serve a vestire di leggerezza elementi pregnanti della nostra società, Zoolander ne è un esempio calzante”. Tanto che Ben Stiller con la sua società Red Hour Films produrrà i prossimi film commedia “Why Him?” e “Space Jam 2”.
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