Zombieland 2, confermato il sequel del film che rivisita gli zombie in chiave comica
Dopo diversi anni e vicissitudini, è stato finalmente confermato "Zombieland 2", il sequel del film che ha rivisitato la figura dello zombie in chiave comica. La nuova opera è

Un sequel confermato. Dopo ben sette anni dal primo film è stata finalmente confermata la realizzazione di “Zombieland 2”, seguito dell’opera che nel 2009 ha rivisitato lo zombie-movie in chiave comica. Pare che tale sequel, dopo smentite e rimandi, sia entrato in fase di progettazione e che gli sceneggiatori Paul Wernick e Rhett Reese (anche autori dello script di “Deadpool”) abbiano appena iniziato a scrivere il copione e a contattare uno dei protagonisti del lavoro precedente: Woody Harrelson.
Zombieland
Il precedente. Il primo “Zombieland” è un film statunitense del 2009 diretto da Ruben Fleischer e interpretato principalmente da Jesse Eisenberg, Woody Harrelson ed Emma Stone. L’opera è uno zombie-movie rivisitato in chiave comica e la sua trama si svolge in un mondo quasi completamente invaso dai morti viventi, i quali vengono combattuti soltanto dai pochi esseri umani sopravvissuti e non contagiati. Tra questi ultimi vi sono due uomini che incontreranno una coppia di ragazze con cui uniranno le forze. Negli USA il film è stato molto apprezzato sia dalla critica sia dal pubblico, ma nonostante questo in Italia è uscito solo per il mercato home video con il titolo “Benevuti a Zombieland”.
Lo zombie come metafora. Esploso nel 1968 con il cult di George A. Romero “La notte dei morti viventi”, lo zombie-movie è un sottogenere del cinema horror ed è incentrato su dei morti viventi cannibali che minacciano e contagiano gli esseri umani. Il successo di questo sottogenere è dovuto in primis al già citato Romero, che nelle sue opere ha spesso unito il gusto per l’azione, l’orrore e lo splatter a delle riflessioni sulla società contemporanea, dal capitalismo alla guerra, dal razzismo alla violenza. Dunque, nei film dell’autore statunitense la figura dello zombie è usata anche come metafora politica/sociale, elemento che ha evidentemente interessato una buona fascia di spettatori.
Lo zombie come intrattenimento. La ragione del successo degli zombie-movie non si trova soltanto nell’uso “impegnato” e metaforico che alcuni registi hanno fatto della figura del morto vivente, ma nel suo utilizzo in film di puro intrattenimento, dallo splatter all’action fino al comico, come dimostrano lavori quali “World War Z” con Brad Pitt (sul versante dell’azione) e “Zombieland” (sul lato della commedia). Dunque, lo zombie può essere sfruttato sia come metafora per riflessioni più serie e complesse sull’uomo e la società, sia in modo più ludico, giocoso e, magari, anche autoironico.
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