Venezia 77, Pieces of a Woman e il dolore di una madre, con Vanessa Kirby e Shia LaBeouf
Cinema / News - 04 September 2020 13:00
Pieces of a Woman è il film in concorso al Festival del cinema di Venezia
Il tema della genitorialità al cinema è sempre foriero di empatia, perché pone lo spettatore di fonte a elementi reali, che hanno a che vedere con la salute e la guarigione, con la vita e la morte. Basti pensare a film come Wonder con Julia Roberts, oppure a Riparare i viventi con Emmanuelle Seigner - anch’esso presentato a Venezia.
Così Pieces of a Woman - proposto oggi in concorso al Festival del cinema di Venezia - dell’ungherese Kornél Mundruczó ripropone il tema della negligenza in ambito medico. Martha (Vanessa Kirby) e Sean Carson (Shia LaBeouf) sono una coppia di Boston che sta per avere un bambino: ma durante il parto un’ostetrica confusa commette un eroe fatale, e la loro vita muta per sempre. Per Martha inizia così un’odissea che dura un anno, mentre accanto al suo dolore vacilla il rapporto con il marito, e si fa complicata anche la relazione con la madre. E come in tutti i film in ambito medico, c’è poi l’aspetto burocratico che ha un prosieguo doloroso: Martha deve confrontarsi in tribunale con l’ostetrica, che è divenuta oggetto di pubblica denigrazione.
Pieces of a Woman, il cast del film in concorso al Festival del cinema di Venezia
La tangibilità della vicenda echeggia anche nel parole del regista Mundruczó, il quale afferma di aver voluto condividere con il pubblico una delle esperienze patite on la moglie, “attraverso la storia di un figlio non nato, nella convinzione che l’arte possa essere la miglior cura per il dolore”. Per il regista la tragedia porta comunque con sé “la capacità di rinascere”.
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