Spazio, Giove: Hubble fotografa la Grande Macchia Rossa ormai ridimensionata
Daily / News - 16 May 2014 21:30
La Nasa e l'Agenzia Spaziale Europea (Esa) osservano il comportamento della tempesta anticiclonica su Giove.
La Grande Macchia Rossa di Giove, osservata da Nasa e Agenzia Spaziale Europea (Esa) tramite il telescopio spaziale Hubble, si sta notevolmente ridimensionando. Il fenomeno è stato riscontrato già nel passato.
Hubble - Le prime osservazioni risalgono alla fine dell'Ottocento, in cui si stima una larghezza massima della macchia che corrisponde a più del triplo del diametro terrestre (circa 41.000 km). All'inizio degli anni Ottanta la lunghezza massima si riduce della metà (poco più di 23.000 km). Nel 2012 si nota un'accelerazione della tendenza a ridursi: grazie alle immagini di Hubble si è misurato il diametro di appena 16.500 km. Anche la forma della Grande Macchia Rossa è cambiata: da ovale sta assumendo una forma circolare.
Si ipotizza che il fenomeno possa essere causato da piccoli vortici interni: per questo motivo, il loro comportamento è ora oggetto di studio da parte degli astronomi.
GRS - Centinaia sono i vortici presenti nell'atmosfera di Giove, tra cui appunto la Grande Macchia Rossa, quello più conosciuto (nota anche con l'acronimo GRS dall'inglese Great Red Spot): la grande tempesta anticiclonica è sita a 22° a sud dell'equatore del gigante gassoso e ruota in senso antiorario.
Giganti gassosi - La Grande Macchia Rossa presenta una colorazione variegata con diverse tonalità, dal color mattone a quello salmone fino al bianco. Tutti i giganti gassosi presentano simili fenomeni vorticosi più o meno longevi: in passato, Nettuno ha ospitato la Grande Macchia Scura, mentre Saturno è ciclicamente interessato da tempeste note come Grandi Macchie Bianche.
Giove - Giove è il più grande pianeta del sistema solare. Formato maggiormente da idrogeno ed elio, il gigante gassoso ha una composizione chimica comune al sole: considerato una stella fallita, Giove avrebbe potuto diventare una stella con una massa maggiore e conseguenti temperature e pressione idonee a innescare la fusione dell'idrogeno in elio – questa circostanza avrebbe reso nostro il sistema solare un sistema stellare binario. Ammoniaca, metano ed acqua sono presenti in quantità minori.
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