Marcello Simoni, Il labirinto ai confini del mondo: nuovo thriller dall'autore del Mercante di libri maledetti
Comics / Super Heroes / News - 24 January 2014 14:35
"Il labirinto ai confini del Mondo" di Marcello Simoni: l'autore, già vincitore del Premio Bancarella con il bestseller "Il mercante di libri maledetti", torna in libreria c
Il labirinto ai confini del mondo (Newton Compton Editori) di Marcello Simoni - Anno del Signore 1229. Nella Basilica carolingia di Seligenstadt l'inquisitore Konrad von Marburg scruta l'oscurità. Ha redatto due vergate, una in tedesco e una in latino. Sono indirizzate al langravio di Turingia e a papa Gregorio IX . Le lettere informano i destinatori di una trama del Maligno in atto. Konrad ha le prove di una setta eretica, dedita al culto di un trinità più antica di quella cristiana. Sono i Luciferiani. Il loro capo è un magister di Toledo, noto come l'Homo Niger.
L'inquisitore a caccia dei Luciferiani - Konrad von Marburg fiuta il Maligno in circostanze insospettabili. La sua è una missione divina e la compie con puro godimento. È un cacciatore di eresia: “Il più subdolo dei mali dello spirito, capace di insinuarsi nella mente umana di soppiatto, senza dare segno della propria presenza, e di corrompere poco per volta la vera fede fino a ridurla a una carcassa putrescente. Quando diveniva manifesta era già troppo tardi, e la si poteva estinguere soltanto con la purezza del fuoco. Ma esisteva anche un altro tipo di eresia, ancora più detestabile e spaventoso poiché derivava da una scelta volontaria. In quel caso gli eretici erano perfettamente consapevoli di contravvenire alle regole del cattolicesimo, e perseveravano nell'offenderle, insozzandole con le loro bestemmie fino alla fine, dall'alto delle pire infuocate. Ad acceccarli era l'orgoglio. Lo stesso orgoglio di Eva. Quello dei Luciferiani”.
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La draconite, una ghiotta ricompensa - A Parigi Suger de Petit-Pont, magister medicinae laico dell'Universitas, fugge da una presenza minacciosa. L'ombra lo segue fino a casa: ha bisogno di un medico. Le sue ferite puzzano di zolfo. La mano destra è tatuata con inquietanti simboli cristiani e pagani: un cavaliere armato di arco, il serpente sul mignolo proteso verso il calice sull'anulare, una Madonna con Bambino e una colomba ad ali spiegate.
Suger lo medica, ma lo svevo ha l'ardire di proporgli una missione: recapitare un sacco fino alla Basilica di Santo Stefano Maggiore per il teutone Gebeard von Querfurt. In cambio del servigio, sarà ricompensato con una rara pietra di inestimabile valore, la draconite, dalle potenti proprietà curative.
Il medico lascia lo svevo al suo sonno delirante. Il mattino successivo si reca allo Studium per la lezione. Pensa con rimpianto al padre defunto, costruttore di vetrate di cattedrali. Non c'è affetto nella sua vita, tranne Bernard, l'allievo prediletto, il figlio mancato, prossimo a diventare baccelliere.
Tra i bagordi del carnevale, scorge Bernard in mezzo a un gruppo di studenti inquieti. C'è stata una rissa notturna all'osteria di Saint-Marcel e il ragazzo si è immischiato. Tutto precipita. Suger è costretto alla fuga.
Recensione La costola di Adamo di Antonio Manzini
Ignazio da Toledo - A Napoli nelle catacombe di San Gennaro, Ignazio da Toledo mostra un'ampolla con in atto una reazione chimica di fronte a Gebeard von Querfurt e il canonico Alfano Imperato, supposti intenditori di reliquie e approfittatori della superstizione popolare.
Ignazio spiega ai clienti che quello che sembra sangue è, in realtà, un minerale estratto dal Vesuvio sottoposto a calcinazione. Von Querfurt e Imperato sono interessati all'acquisto della reliquia: mancano tre giorni a Pasqua e sono intenzionati a spacciare quel liquido per il sangue miracoloso di San Gennaro. Gli intenti sono sacrosanti: contribuirà a rafforzare la devozione della gente al patrono della città.
Durante la contrattazione appare un cavaliere nero con una lancia che sputa una vampa infuocata. Chi si nasconde sotto quell'armatura e con quali intenzioni?
Le cose si complicano con Konrad von Marburg che dà la caccia a Ignazio da Toledo che vuole: in lui ha identificato l'Homo Niger.
Il labirinto ai confini del mondo, recensione - La narrazione procede serrata inanellando un colpo di scena dopo l'altro. Le rivelazioni si susseguono, contro le aspettative, lungo la scoperta del mistero arcano. Impresa ardua, centellinare i tempi di lettura: una detection - ben congegnata e immersa nel fascino dell'epoca medievale - che inchioda il lettore fino all'ultima pagina.
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