Il blu è un colore caldo di Julie Maroh è la graphic novel che ha ispirato La vita di Adele

Comics / News - 14 January 2014 16:00

Attualmente figura tra i graphic novel più venduti, è la storia d'amore fra due giovani donne e s'intitola "Il blu è un colore caldo" (titolo originale francese "L

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Film Hereditary - Video

Il blu è un colore caldo risulta tra i graphic novel più venduti attualmente in Italia. Sarà anche per il grande successo del lungometraggio d'autore “La vita di Adele”, vincitore della Palma d'Oro Festival di Cannes 2013, ma il fumetto, cui il film del regista tunisino Abdellatif Kechiche è ispirato, appassiona il pubblico tanto quanto l'opera cinematografica. Narra l'avvincente, nonché straziante love-story di due giovani donne che vivono d'emozione e sentimento, Clémentine, detta Clem ed Emma.

Articolo sul fumetto negli Anni Sessanta

L'artista creatrice del fumetto si chiama Julie Maroh, è originaria della Francia del Nord, under trenta ed ha i capelli chiari, non blu come la più grande delle sue protagoniste, Emma. Come lei però ha fatto l’Accademia di Belle Arti e, nell'insolita capigliatura della ragazza, trova un espediente per colorare di significato le tavole del suo graphic novel, altrimenti in bianco e nero. È proprio la particolare tinta della chioma di Emma ad attirare l'attenzione di Clem, studentessa al quarto anno di scuola superiore.

Emma e Clem s'incontrano camminando in strada, per puro caso. La seconda resta profondamente colpita dall'immagine della prima, tanto da cominciare a sognarla nel sonno, durante le ore notturne, e da provare forti dubbi sul proprio orientamento sessuale che, fino ad allora, credeva etero. Si sente così turbata da risolversi a lasciare il suo fidanzatino nei confronti del quale non avverte più alcuno stimolo erotico. Emma è omosessuale e Clem, cercandola, riesce a rintracciarla in un bar gay, dove le due hanno l'occasione di parlarsi e di cominciare una frequentazione.

Le ragazze si piacciono; le lega una forte attrazione, però Emma si preoccupa che quello dell'inesperta Clem sia solo un entusiasmo passeggero, poiché la giovanetta teme d'affrontare pubblicamente la sua scoperta identità per paura dei pregiudizi, di essere allontanata dagli amici e non compresa dalla propria famiglia. Infatti, quando viene alla luce il fatto che è lesbica, i compagni di scuola la isolano come se fosse malata ed i genitori la cacciano di casa.

La povera Clémentine soffre, ma per fortuna c'è Emma con lei, che l'accoglie in casa sua. Le due innamorate vivono felicemente, eppure, col trascorrere del tempo e le difficoltà dell'esistenza, la loro intesa si guasta: Clem si sente messa in secondo piano, perché Emma è molto presa dal lavoro, e la tradisce con un collega provocando la rottura del loro rapporto. Di nuovo cacciata via, e stavolta per un motivo più che lecito, la ragazza si deprime a tal punto da ammalarsi. Quando Emma decide di perdonarla è troppo tardi.

Articolo su Wonder Woman

Il fumetto in verità comincia dalla fine permettendo ai lettori d'intravedere l'epilogo del racconto. La Maroh delinea la vicenda calandosi nei panni di Emma, intenta a leggere le pagine del diario segreto di Clementine, in cui la fragile teenager riportava ogni accadimento saliente che le capitava. “Ho chiesto a mia madre di lasciare sulla mia scrivania, per te, ciò che ho di più prezioso: i miei diari”, lascia scritto Clem ad Emma. Ed ancora: “Voglio che sia tu a conservarli: contengono tutti i miei ricordi di adolescente colorati di blu. Blu inchiostro, blu cielo, blu klein, blu ciano, blu oltremare… Il blu è diventato un colore caldo. Ti amo, Emma, sei l’amore della mia vita”.

Articolo sui primi fumetti del Corriere dei Piccoli

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