Festival di Venezia 2017, 'Jusqu'à La Garde': incontro con il regista Xavier Legrand e il cast

Cinema / Festival / News - 08 September 2017 17:45

Il film è in concorso alla 74° Mostra internazionale di arte cinematografica

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Film Moonfall - video

Miriam (Léa Drucker) e Antoine (Denis Ménochet) Besson hanno da poco divorziato, e ora la donna sta cercando di ottenere l’affidamento esclusivo del loro unico figlio, Julien, per proteggerlo, sostiene lei, dal padre violento. Il giudice si pronuncia a favore dell’affidamento congiunto. Julien si ritrova così ad essere la vittima del fuoco incrociato dei genitori, troppo impegnati a farsi la guerra per preoccuparsi di ciò che è meglio per il bambino.

'Jusqu’à La Garde’ (o “Custody”, per usare il titolo inglese) è il primo lungometraggio di Xavier Legrand, che nel 2013 aveva ricevuto una candidatura agli Oscar grazie al cortometraggio “ Just Before Losing Everything”. 'Jusqu’à La Garde’ è l’espansione della storia raccontata in quel corto, una storia che affronta temi delicati e attuali come la violenza domestica e il dramma dell’affidamento.

Xavier Legrand è molto abile nel costruire la tensione. All’inizio del film Denis non sembra affatto un uomo violento, e la rivelazione dei suoi segreti avviene gradualmente, secondo “uno schema drammaturgico” elaborato con cura dal regista. Legrand ha detto di non seguire nessuna teoria nel suo approcciarsi agli attori; l’unica richiesta fatta a Léa Drucker e Denis Ménochet era di non considerare i loro ruoli semplicemente come quelli di una vittima e di un carnefice. “Non volevo dipingere un uomo cattivo violento; è in grado di provare amore, anche se si tratta di un amore malato, morboso, che non accetta la sconfitta.”

Léa Drucker ha affermato di “essersi lasciata trasportare, senza fare grandi discussioni psicologiche. L’attrice aveva partecipato a “Just Before Losing Everything”, quindi sapeva già quali erano gli elementi fondanti del suo personaggio. “Mi sono lasciata attraversare da tutto quello che succedeva. Xavier è un cineasta a 360°, e mi sono affidata completamente a lui.”

“Non ho affrontato il mio personaggio considerandolo solamente un carnefice”, ha spiegato invece Denis Ménochet. “Ho studiato le tecniche di comportamento utilizzate dalle persone come lui, tecniche con cui tessono un incanto maligno con cui attirare le vittime.” L’attore ha anche elogiato il suo giovanissimo collega, Thomas Gioria, che interpreta Julien: “Era al suo primo film, ma si è dimostrato un ottimo partner.”

Parlando dei suoi modelli di ispirazione, Legrand ha ammesso di aver voluto omaggiare “The Shining”, da lui definito come un film essenziale per la sua formazione. “Non direi di averlo usato come riferimento, mentre giravo ho pensato a fare il mio film, ma durante la fase di preparazione mi ha aiutato a riflettere sui temi che volevo affrontare.”

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