Festival di Venezia 2016, 'Il più grande sogno': intervista all'attrice Milena Mancini
Cinema / News - 06 September 2016 16:45
Il film "Il più grande sogno" viene presentato in anteprima mondiale alla 73. Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica. Mauxa ha intervistato l'attrice Milena Mancini.
Il film intitolato "Il più grande sogno" viene presentato alla 73. Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia, nell'ambito della sezione Orizzonti.
Diretto da Michele Vannucci e prodotto da Giovanni Pompili, offre una trama che poggia le basi su una storia vera, raccontata con un approccio che coniuga realtà e finzione.
La trama vede al centro la figura di Mirko, uscito dal carcere e intenzionato a intraprendere un percorso di rinascita personale verso un futuro complesso, dove le relazioni personali e gli impulsi emotivi giocano un ruolo primario. La spontaneità dei sentimenti emerge nella periferia di Roma, sullo sfondo di un racconto interpretato da attori e non attori.
Abbiamo intervistato Milena Mancini, interprete della compagna del protagonista principale.
D: Quale reazioni hai avuto dopo aver preso coscienza dell'iter realizzativo di questo progetto?
R: È stata una grande esperienza di vita, abbiamo girato circa per tre mesi e mezzo, quattro mesi, con degli stop ovviamente. Essendo una storia reale e avendo lavorato con persone che non sono degli attori dovevo comunque interagire con loro e trovare un punto di comunicazione che non fosse la tecnica attoriale ma che fosse a livello emozionale, per cui la cosa interessante era mettersi in rapporto con queste persone e comunicare con loro.
D: A tuo parere il coniugare aspetti reali alla finzione è uno soluzione che può trovare fortuna nel cinema italiano?
R: Si, secondo me in questo momento in cui non siamo forti economicamene, se c'è una disponibilità di tempo e di apertura delle persone, è sicuramente una maniera migliore per poter realizzare dei progetti artistici. L'arte si è sempre nutrita di tempo e di emozioni, quindi se il cinema italiano va in questa direzione, per cui diversi film in questi ultimi anni sono tra la verità e la finzion, succede perchè a livello economico non puoi ricreare un set enorme, per cui averlo naturalmente e in più trovarci dentro dei contenuti e delle storie così importanti, è giusto raccontarle.
D: Come si muove il tuo personaggio all'interno della trama?
R: Io sono la compagna di Mirko, in realtà nel film non siamo sposati e dopo diversi anni di galera lui ritorna e prova in tutti i modi a essere padre. Questa è una storia sulla paternità. La cosa sulla quale ho cercato di lavorare è stato il suo innamoramento, la sua disponibilità e il suo essere centrata, cioè essere sia innamorata rispetto a Mirko ma ovviamente anche molto protettiva e centrata rispetto ai figli, e quindi prende delle decisioni all'interno del film abbastanza difficili.
D: Cosa può ricavare lo spettatore da questa storia?
R: Che i figli ti cambiano la vita, questa è la verità. Prendi coscenza che cambiano alcune cose e in base a quelle fai delle scelte molto grandi che ti cambiano la vita.
D: Che ne pensi di questa edizione del festival?
R: Sono almeno tre anni che il festival mi sembra molto più aperto a nuove proposte, ha un occhio più attento per le opere prime piuttosto che opere internazionali, però particolari mai scontate. Ho avuto la possibilità prima della presentazione di conoscere il direttore e l'unica cosa che mi sono permessa di dire è fargli i complimenti, perchè è veramente un festival bello.
L'attrice ha ricevuto il premio Starlight per il cortometraggio "La ri-partenza" diretto da Vinicio Marchioni, per il quale ha curato la direzione artistica.
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