Festival di Berlino: 'Max von Sydow è un padre spirituale', intervista al regista Bouli Lanners
Mauxa ha intervistato Bouli Lanners, regista presenta al Festival di Berlino con il film "Les premiers, Les Derniers". Nel film recita anche Max von Sydow.

Il Festival di Berlino che si sta svolgendo in questi giorni vede tra i film “Les premiers, Les Derniers” di Bouli Lanners. Nel cast ci sono Albert Dupontel, lo stesso Lanners, Suzanne Clément nonché Max von Sydow e Michael Lonsdale.
Mauxa ha intervistato il regista. I protagonisti sono Ester e Willy, due portatori di handicap che cominciano una fuga, forse inseguiti da Gilou e Colise, due cacciatori di taglie. Forse fuggono da un uomo che si chiama Jesus, che ha le stimmate sulle mani. Sul perché abbia scelto questa storia Lanners dice di essersi appassionato alla vicenda dei due protagonisti: “Perché Esther e Willy sono fragili ed estremamente puri. È come se fosse i primi uomini, hanno la fantasia di purezza nei primi esseri umani”.
Nel film c’è anche Max Von Sydow. Perché lo hai scelto?
"Far recitare Max von Sydow era una fantasia assoluta, ero alla ricerca di una figura paterna che lui impersona in maniera meravigliosa. Lui e Michael Lonsdale hanno la funzione di padri spirituali. L'incontro con Max von Sydow è stato un bellissimo, rimaniamo abbastanza vicini, come fosse un padre protettivo. Nella vita, è molto protettivo come il suo personaggio di Gilou. C'è un parallelo tra la vita e il cinema".
Nel film ci sono molte scene all’aperto, Lanners conferma che ogni dettaglio è studiato. “Nulla è improvvisato - dice il regista - tutto si ripete. Tutto è regolato con prove. Ci deve essere sempre una relazione tra ciò che noi noi immaginiamo del personaggio e ciò che l'attore propone”.
Le scene studiate sono state sopratutto quelli con Gilou-Colise, Esther e Willy. “Ad eccezione di Michael Lonsdale e Max von Sydow che non ripetono le scene. Sarebbe stato inopportuno far ripetere a due attori che interpretano tutti i film nella seconda metà del XX secolo, da Ingmar Bergman a James Bond, passando per Ridley Scott e Marguerite Duras".
Michael Lonsdale coltiva orchidee, Max von Sydow - che ha il ruolo di becchino - come prete canta una canzone d'addio ad un cadavere. Il tema della fuga è ricorrente, come in uno dei precedenti film di Bouli Lanners “Eldorado” in cui si racconta di un viaggio in Vallonia. “Fuggire ha qualcosa di salutare. Ma in questo film, la fuga serve a ricostruire delle relazioni umane, ricostruire la speranza”.
Bouli Lanners con “Eldorado” (2008) ha vinto il premio Regards jeunes alla Quinzaine des réalisateurs a Cannes nel 2008; con “Les Géants” (2014) ha ottenuto due premi a la Quinzaine des réalisateurs nel 2011.
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