Elvis Presley, il 5 luglio del 1954 il Re, creò il rock' n' roll

Daily / News - 05 July 2014 16:54

60 anni fa, Elvis Presley dava origine a quell'esplosione musicale, culturale e sociale che segnerà il mondo che prende il nome di rock 'n' roll.

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Nasce il rock 'n' roll. Stati Uniti d'America, stato del Tennessee, città di Memphis, una calda sera di un 5 luglio, con il tipico clima del sud, umido e accaldato, dentro allo studio di registrazione della Sun Records di proprietà di Sam Phillips, lo scopritore del Elvis Aaron Presley al quale aveva affiancato i musicisti William Black e Scotty Moore, per ore ed ore stanno cercando un nuovo sound capace di allontanarsi dai soliti schemi musicali all'ora in voga, ma senza riuscire a produrre qualcosa che si ritenesse soddisfacente. Il giovane Elvis disse, “La conoscete questa?”, iniziando a suonare, vivacizzandola mediante l'apporto di un ritmo molto frenetico, un vecchio pezzo del repertorio country scritto da Arthur “Big Boy” Crudup “That's All Right (Mama)”, Sam Phillips, dietro al banco registrazione, rimase folgorato da ciò che stava ascoltando, uscì dalla sala di regia entusiasta, e li fece partire da capo avviando il nastro per la registrazione e dicendo “Non la conosco, ma io di questo ne faccio un disco!”. Da quel momento in poi, il resto fu storia.


Così, in quel frangente di 60 anni fa nasceva il rock'n' roll, quello stile musicale e successivamente di vita, che portò ad un radicale sconvolgimento delle regole del buon senso civile, diffondendo un nuovo stimolo culturale che si diffuse in breve tempo, in tutti i campi della società ben pensante dell'epoca.

La svolta musicale. Quel brano suonato con quella verve, una delle determinati di Elvis Presley, folgora letteralmente Sam Phillips. Un sound capace di integrare diversi generi musicali, country, folk, rhythm and blues, con un suono e una dinamica totalmente nuovi. 
Inoltre Sam ipotizzava che in quegli anni difficili, di integrazioni e rivolte razziali frequenti in tutto il paese a causa dell'integrazione dei neri nella società, un bianco con la voce calda da nero, potesse
rappresentare un ponte tra le due culture fortemente divise e in contrasto tra loro.
Il pezzo arriva nelle radio il 19 luglio, e dopo sole una settimana si trova catapultato nella terza posizione delle chart, decretando così l'inizio ufficiale del rock e del mito di Elvis.

Elvis e il rock. Il rock negli anni è stato odiato, osteggiato, additato a movimento incivile e ribelle, nonché censurato e elevato a musica del diavolo. Probabilmente non è stato nulla di ciò, o forse è stato realmente tutto ciò, ma di sicuro ha rappresentato principalmente una crescita interiore dell'individuo prima e sociale dopo.
L'avvento della musica rock ha contribuito a dare una scossa “necessaria” al conformismo dell'epoca ed Elvis ne fu l'artefice, entrando prepotentemente nelle case di tutti, tramite il dilagare dei nuovi media, la radio successivamente il cinema e infine tramite la televisione, con il suo spirito fuori dalle righe, con le sue shockanti movenze e i suoi ritmi forsennati, additati come irriverenti dai borghesi puritani.
Oltre la musica il rock si è allargato a macchia d'olio in tutti i campi sociali, dalla moda all'arte, dallo stile proprio delle persone all'identificazione di movimento di massa, fungendo spesso da capro espiatorio o semplicemente da apri pista a tutta una serie di nuove regole che abbattevano vecchi preconcetti e idee stantie.
Elvis fin dalle sue prima apparizioni, oltre a stravolgere gli schemi con il suo spudorato appeal, rappresenta nonostante ciò il perfetto american dream, ossia incarna il ragazzo semplice e umile venuto dal basso che con le sue capacità, la sua voce e il suo carisma, riesce ad arrivare sulla cima.
Long live rock'n roll.

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