DOOM grafica videogame per PS4 e Xbox One: una bellezza infernale

Games / News - 19 May 2016 14:00

DOOM è la perfetta unione di passato e presente, un rinnovamento della serie che parte dalle origini, unendo frenetici e brutali combattimenti a fasi esplorative

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Film Killers of the Flower Moon - video

DOOM rappresenta ancora oggi la perfetta sintesi degli sparatutto in soggettiva, uno stile mantenuto inalterato nonostante la doppia decade di militanza nel mondo videoludico. Dopo il terzo capitolo, che snaturava le caratteristiche classiche della serie, virando verso lidi e atmosfere maggiormente horror, il reboot di Doom in mano a Bethesda Softworks si rivela il gioco perfetto per riportare ai fasti di un tempo una saga storica. L’unione di passato e presente, con una struttura che ricorda le origini del brand e introduzioni al passo con le ultime uscite ludiche, regala un riuscito connubio di tradizione e modernità, il rinnovamento esemplare che molti giocatori di vecchia data attendevano ormai da anni.

La grafica di DOOM esalta sin da subito la natura veloce e frenetica dello sparatutto di id Software, grazie ad una fluidità sempre impeccabile, che regala scontri divertenti e dalla risposta immediata. L’impianto tecnico, basato sul motore proprietario id Tech 6, ha permesso la creazione di aree più ampie e piene di nemici, con una struttura a compartimenti stagni, dove ogni scenario è diviso in enormi arene, che ricordano le mappe degli sparatutto online. La visuale in soggettiva, rapidissima per movimenti e responsività ai comandi, restituisce un feeling perfetto in termini di giocabilità, con esecuzioni precise e un sistema di mira veloce, sia su console che con la combinazione mouse e tastiera su PC.

I combattimenti di DOOM rappresentano quanto di più soddisfacente nel mondo videoludico, con un senso di potenza e pienezza davvero inarrivabili. La sensazione di trovarsi in un vero e proprio inferno, non solo scenico, è data dalla presenza massiccia e numerosa dei nemici, sin dalle prime fasi di gioco. Andando avanti nell’avventura principale, dalla durata di quasi quindici ore, avremo diverse ondate dalla difficoltà e quantità crescente di avversari, con un tripudio in termini di effetti visivi, squartamenti ed uccisioni epiche. Proprio le esecuzioni finali rappresentano una gradita ed interessante novità, soprattutto dal punto di vista grafico, con differenti animazioni e finisher a seconda del posizionamento rispetto al nemico stordito. Il ritmo di gioco si mantiene sempre altissimo grazie alla velocità dei combattimenti e alla concatenazione in rapida sequenza delle esecuzioni, che permettono di ripristinare parte dell’energia e di ricevere ulteriori munizioni extra. Quest’ultima caratteristica si ritrova nelle brutali mosse con la motosega, violenti scontri a senso unico che rappresentano la parte più splatter dell’intera produzione.

Le ambientazioni del titolo Bethesda spaziano da futuristiche ambientazioni e laboratori, ai colori caldi e rossi del suolo di Marte. Ogni capitolo è diviso in sezioni e porte da sbloccare, un rimando alle origini della saga dove la raccolta di tessere dal diverso colore permetteva l’accesso a specifiche aree di gioco. Ogni mappa presenta strade alternative e sezioni nascoste da scoprire, che nascondono potenziamenti e oggetti segreti. Questa diversificazione nel gameplay spezza il frenetico ritmo dei combattimenti e permette maggiormente di apprezzare il level design degli ambienti, con particolari sezioni da platform game in prima persona. Gli scontri di gioco, invece, vengono maggiormente relegati a enormi arene shooter, dove districarsi tra le decine di nemici presenti, ognuno dotato di potenza di fuoco e caratteristiche differenti.

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