Deus Ex Mankind Divided, recensione videogame per PS4 e Xbox One: l'umanità divisa
Games / News - 25 August 2016 14:00
Deus Ex Mankind Divided è un videogioco che affronta temi complicati e delicati, un affresco futuro di problemi attuali come il razzismo e l'apartheid sociale. La guerra civile del 2029 mette a
Deus Ex Mankind Divided è un videogioco ambientato nel futuro, ma che tratta temi quantomai attuali e presenti, con un’affascinante e solida struttura narrativa che affronta i temi del razzismo e dell’apartheid sociale. La saga sviluppata da Eidos Montreal si è da sempre contraddistinta per tematiche adulte e che andassero oltre il semplice concetto ludico di videogioco, presentando storie e personaggi caratterizzati dal punto di vista etico e morale. Il primo Deus Ex aveva introdotto un mondo affrontabile liberamente dal giocatore, che poteva scegliere tra un approccio pacifico o uno maggiormente votato all’eliminazione dei nemici, e lo stesso obiettivo si pone il nuovo Mankind Divided, una riuscita base da cui far ripartire lo storico brand.
La trama di Deus Ex Mankind Divided segue le linee tracciate dal precedente Human Revolution, dove la razza umana è divisa tra persone dotate di impianti cibernetici, che potenziano riflessi e capacità, e la maggior parte della popolazione che segue l’evoluzione naturale, senza alcun potenziamento tecnologico. Gli eventi partono dal 2029, dove ripetuti attacchi terroristici hanno condotto ad una segregazione razziale, un divisione sociale tra umani standard e non. Le indagini sugli attacchi da parte dei gruppi di rivoltosi vengono condotte da Adam Jensen, già protagonista del precedente episodio, un agente potenziato al servizio della Task Force 29 dell’Interpol.
Il gameplay di Deus Ex Mankind Divided si basa su meccaniche da sparatutto in terza persona, con una visuale alle spalle del protagonista e la possibilità di sfruttare le coperture, sia durante gli scontri che per evitare gli stessi. Uno degli aspetti su cui il team di sviluppo ha concentrato il suo lavoro, infatti, è la possibilità di affrontare l’intera avventura seguendo linee morali che si riflettono nell’approccio di gioco, inteso ad eliminare i nemici o evitare qualsiasi uccisione. La capacità di eludere qualsiasi scontro, insieme a scelte di dialogo opportune, modifica l’esperienza sia in termini di narrativa che di soluzioni di gameplay, come ad esempio le sezioni contro i boss, evitabili seguendo particolari scelte etiche. La struttura del titolo si basa così su un intricato coesistere di approcci differenti e bivi narrativi, che creano un ecosistema realistico e vivo fatto di personaggi e soluzioni moralmente differenti.
La grafica di Deus Ex Mankind Divided crea strutture futuristiche che si uniscono alla bellezza passata di Praga, la città in cui si svolge gran parte della nostra esperienza videoludica. L’impianto tecnico presenta una definizione di ambientazioni e personaggi ottima, caratterizzati sia in termini estetici che morali, con un scala di grigi per quanto riguarda desideri, volontà e ruoli nella guerra civile in atto. Lo stile ricorda a tratti i contorni distopici di Blade Runner, con un’unione di angoscia e controllo militare, tra continui posti di blocco e un’oppressiva presenza di polizia alle stazioni metropolitane.
© Riproduzione riservata