Comics Wonder Woman, in ognuna di noi c'è una principessa amazzone

Comics / News - 17 December 2013 16:00

\"Il miglior rimedio per rivalorizzare le qualità delle donne è creare un personaggio femminile con tutta la forza di Superman ed in più il fascino di una donna brava e bella

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Wonder Woman, stella del mondo dei balloon inventata dallo psicologo e fumettista USA William Moulton Marston, è un’icona basilare dell’universo fantastico in cui prendono vita la maggioranza delle storie a fumetti editate dalla casa DC Comics. Accanto a lei il mitico Batman, “l’uomo pipistrello” che combatte la malavita e tremendi delinquenti come lo psicopatico Joker, ed ovviamente il grandissimo Superman, “l’uomo d’acciaio” inviato infante sulla Terra dal pianeta Krypton tramite una navicella.


Marston, teorico del femminismo deceduto nello Stato di New York il 2 maggio 1947, poco prima di morire, spiegò di aver creato il personaggio di Wonder Woman per fornire un modello alle donne, un emblema capace di conferire potenza alla loro dimensione muliebre ed alle loro opinioni. Di fatto simile eroina è un simbolo. Il simbolo, potremmo dire, della “donna che non deve chiedere mai”, perché è una dura, perché ce la fa da sola, perché ha grinta e tenacia da vendere! Come suggerisce la traduzione letterale del suo nome, è una “donna meraviglia”, tale da destare entusiastico stupore per le proprie caratteristiche.


Amazzone principessa tanto affascinante quanto ingegnosa, Wonder Woman mostra abiti colorati con le tinte della bandiera statunitense e modi disinibiti, nonché una forza straordinaria. Sa volare, è invulnerabile e possiede il potere della rigenerazione che le permette, per merito di una speciale struttura genetica, di guarire da danni fisici o ferite sia in maniera accelerata (profondi tagli spariscono in una manciata di minuti) che sovrumana (arti oppure altre parti del corpo mutilate sono in grado di ricrescerle totalmente). L’eroina di Marston vanta grosse abilità da guerriera, notevoli doti strategiche, riflessi soprannaturali. Può anche parlare con gli animali.


Il debutto di Wonder Woman risale al n. 8 di “All Star Comics”, datato 1941, e presenta qualità uniche se si riflette che, a quel tempo, la maggioranza dei protagonisti di pulp magazine e fumetti erano maschi muscolosi e dallo spirito avventuriero, pronti ad esibire pure una certa intelligenza per trarre in salvo l’indifesa ragazza di turno. La vigorosa amazzone era destinata ad una carriera sfolgorante, in breve diventò personaggio principale di quattro testate, fra cui “Sensation Comics”, ove trovavano spazio le vicende della Justice Society of America, e “Comics Cavalcade”, contenente anche le storie del “velocista scarlatto” Flash.


Ad oggi Wonder Woman continua ad incarnare un prototipo di donna che interessa l’immaginario collettivo, sia maschile che femminile. Gli uomini possono sentirsi intrigati da un essere muliebre capace di tener loro fieramente testa, mentre le donne sono tutte chiamate ad essere supereroine nella nostra società occidentale, che le vuole intraprendenti e di successo come un maschio ed, al tempo stesso, devote mogli e brave madri. Insomma, essere donne è una questione complessa, perché bisogna sempre essere un po’ “wonder”, molto speciali.




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