Bloodborne recensione game per PS4: il sanguinario GDR dei From Software
Games / News - 24 March 2015 14:00
L'esclusiva di marzo targata Sony arriva con un gampleay profondo e difficile, unito ad una grafica gotica e cupa
Bloodborne games, protagonista nelle varie fiere annuali, il gioco dei creatori dei Souls, dall’apripista Demon’s Souls ai due Dark Souls apprezzati da critica e pubblico, arriva finalmente su PS4. Il crudo e violento mondo gotico messo in piedi da From Software si unisce e compenetra alla campagna principale, oltre ad una componente cooperativa online a due giocatori e la creazione casuale degli ambienti di gioco. Il titolo vira decisamente verso i canoni action della serie, e gli scenari cupi e vittoriani fanno da sfondo ad uno stile infarcito di effetti grafici e sanguinolenti, e all’uso combinato di armi bianche e da fuoco.
Bloodborne trama, le decine di ore di gioco del titolo sono ambientate in un'antica città dimenticata chiamata Yharnam, dove migliaia di pellegrini giungono nella speranza di curare i loro mali. Lo stesso protagonista, affetto da una misteriosa malattia, si reca sul posto alla ricerca della sostanza in grado di porre rimedio alla sofferenza. Ma l’arrivo nella cupa e gotica città si rivela ben presto un errore, con la stessa Yharnam infestata dalla terribile epidemia, popolata da creature demoniache, bestie e umanoidi colpiti dallo stesso morbo.
Bloodborne gameplay, il titolo From Software fa della giocabilità il suo punto forte, dopo tre capitoli nel mondo dei GDR dall’enorme impatto sul pubblico. Bloodborne si fa così portavoce del genere, con una profondità di sviluppo del personaggio e delle abilità tra i più ricchi e complessi sul mercato. Le fiale di sangue che raccoglieremo dai nemici sconfitti permetteranno di acquisire nuove tecniche e poteri, liberamente spendibili a seconda del personaggio scelto. Ogni giocatore può decidere, all’inizio dell’avventura, che caratteristiche scegliere e quindi che tipo di eroe costruire, e ciò si rispecchierà nelle successive statistiche da gioco di ruolo. La campagna principale si compone di missioni primarie e secondarie, che in totale porteranno via circa 40 ore di gioco. Ad essa si unisce una modalità multigiocatore dove potremmo sfidare altre persone, oppure affrontare specifici dungeon, generati casualmente, con un nostro compagno. La difficoltà del titolo è una delle principali caratteristiche, e il dinamismo offerto dal sistema di combattimento spiccatamente offensivo traduce tutto ciò in scontri sempre intensi e mai scontati.
Bloodborne grafica, l’aspetto cupo e gotico del titolo viene sublimato in una direzione artistica eccellente, che riporta la città di Yharnam in un’ideale Praga dell’Ottocento, con un’architettura e costruzioni ispirate alle capitali slave. Gli stessi nemici e personaggi assumono un’aura decadente, in uno stile che riporta e rimanda a una degradante sofferenza in atto. Se lo stile ed estetica del titolo risultano interessanti, l’effetto grafico generale si attesta invece su livelli mediocri, con una pulizia dell’immagine scadente, modelli poligonali non da next-generation e un frame rate piuttosto instabile. A tutto ciò si unisce una lunghezza dei caricamenti davvero disarmante (30-45 secondi), in special modo se comparata alle centinaia di volte in cui moriremo nell’avventura principale.
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