Addio alle armi, il film con Gary Cooper a 85 anni dall’uscita
Cinema / Classico / News - 08 December 2017 08:00
Addio alle armi è il film con Gary Cooper tratto dal romanzo di Ernest Hemingway\r\n\r\n
Addio alle armi (A Farewell to Arms) è il film di Frank Borzage che usciva oggi negli Stati uniti, nel 1932. È tratto dal romanzo di Ernest Hemingway.
L'ex studente di architettura Frederic Henry (Gary Cooper), ora tenente in servizio in Italia durante la prima guerra mondiale è conducente di ambulanza, e porta i feriti dal fronte all’ospedale da campo. Trascorre il suo tempo libero a bere, rincorre le donne con il suo compagno, il capitano Rinaldi (Adolphe Menjou): quando incontra Catherine Barkley (Mary Philips), un'infermiera inglese il cui fidanzato è stato ucciso durante la guerra se ne innamora.
Frederic viene inviato al fronte per diversi giorni, ma mentre è sul tragitto ordina al conducente dell'ambulanza di tornare indietro per esprimere il suo amore a Catherine. Le promette che tornerà da lei, e infatti i due si ritrovano a Milano dopo che lui è ferito e lei è stata trasferita. Si sposano in una stanza d’ospedale, ma lui deve tornare in guerra. Catherine è incinta e va a Brissago, in Svizzera: scrive lettere che vengono restituite, in realtà censurate da Rinaldi.
Frederic è preoccupato per il silenzio della moglie e diserta l’esercito intraprendendo un viaggio attraverso l'Italia per trovarla. Dopo il pentimento di Rinaldi i due si ritrovano a Brissago, proprio mentre lei sta subendo un cesareo d'urgenza.
Il film di Frank Borzage tratto dal romanzo di Ernest Hemingway - uscito a puntate su Scribner's Magazine da maggio a ottobre 1929 - è figlio di una guerra ormai dimenticata, e prelude a quella che comincerà nel 1939. E infatti le speranze di un futuro migliore erano presenti in una versione del film, poi eliminata a favore di quella attuale: fu proprio l'ambasciatore italiano negli Stati Uniti a obiettato il lieto fine.
Il diritti del romanzo furono acquistati dalla Paramount nel 1930 per 80.000 dollari, mentre il film ne costò 799.000. La MGM e Warner Bros. Avrebbero voluto trasporre il libro, ma i costi preventivati erano troppo elevati.
Secondo il codice Hayes, la scena del parto era troppo cruenta da essere mostrata. Tutte queste modifiche però non piacquero a Hemingway, che considerò la versione finale del film bizzarra. Nonostante ciò restò amico per anni Gary Cooper.
La relatività della speranza del film è data dal finale, ottimista o pessimista. A sceglierlo non fu la produzione bensì gli stessi protezionisti dei cinema. La Paramount infatti rese disponibili entrambi i finali ai proprietari delle sale, comunicandogli di usare quello che pensavano avrebbe funzionato meglio per il loro particolare pubblico. Hemingway ispirò il romanzo ad una esperienza personale, l’amore nato a Milano nel 1918 per l'infermiera statunitense Agnes von Kurowsk, nel periodo in cui era in servizio a Schio. Ma tanta vita privata inserita in una storia alla fine fu serata dagli interessi economici. Infatti accettò il compromesso della Paramount di optare per un doppio finale, continuando a vendere molte altri diritti dei suoi romanzi agli studios negli anni successivi.
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