A tutto fumetto: le straordinarie avventure di un gemello eterozigote degno di acribia storiografica
Comics / News - 09 November 2013 07:00
Fumetto e cinema. Gemelli diversi. Nati a fine Ottocento, a distanza di pochi mesi, ed entrambi fatti d’immagini, parole e rumori. Il loro rapporto si è sempre rivelato problematico: il fumetto, prodo
Fumetto. La “nona arte” per il libro-manifesto del 1971 firmato da Francis Lacassin, titolare della prima cattedra di Storia ed estetica del fumetto alla Sorbona di Parigi. Dopo architettura, musica, pittura, scultura, poesia, danza, cinematografo e radio-televisione, anche quest’espressione del genio umano è assurta al rango d’espressione artistica universalmente riconosciuta e culturalmente valutata. Il grandissimo Umberto Eco l’ha definita genere infido, “multimediale”, ante litteram. Ha sottolineato come sia meritevole d’attenzione critica ed acribia storiografica, che ne tracci e delimiti i tortuosi percorsi, non del tutto prevedibili.
Quando si parla di fumetti si discute di una lettura in origine destinata ad un pubblico adulto. S’indaga il rapporto sussistente fra testo ed immagine, tra una narrazione composta di parole ed un racconto scandito da figure. Già nell’antichità c’erano esempi di mescolamento tra scrittura ed immagine (si pensi ai geroglifici egiziani che accompagnavano le figurazioni pittoriche o plastiche) e, di fatto, i fumetti di oggi possono giustamente reclamare una funzione che è in primis la figurazione di una fabula, ma anche racconto scritto o didascalizzato di simile fabula. Grazie ad essi leggere e guardare diventano la medesima cosa: in maniera naturalissima la vista coglie un sapere. E, se il cinema mostra evidenti vantaggi tecnici rispetto al fratello fumetto, quest’ultimo, suo gemello eterozigote, tenta d’imitarne il montaggio dando importanza a sequenze, dettagli e primi piani, nonché cercando di restituire con efficacia flashback, sogni e dialoghi interiori dei personaggi.
Un brutto film viene definito “fumettaccio” o, quando noioso, “fumettone”. Eppure il fumetto costituisce una forma di comunicazione capace di scatenare una passione altrettanto infiammabile di quella prodotta dall’universo di celluloide cui, nel 1895, dettero il via i fratelli Lumière. Straordinarie avventure disegnate tramite un linguaggio estremamente variegato e complesso dal punto di vista stilistico. Vicende per tutti gusti e per ogni età, in grado di regalare momenti intensi, di stimolare riflessioni personali, di divertire e commuovere. A partire da questa settimana Mauxa vi porta con sé in una sorta di viaggio onirico, alla scoperta della storia del fumetto e dei suoi protagonisti… Per fare il pieno d’energia e di buon umore!
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