Festival Di Venezia 2010: Diario Del Primo Giorno, Tra Tarantino E Napolitano

Di nuovo al Lido, con al speranza di trovare un panorama cinematografico degno di questo nome. Nell'esile produzione italiana, in bilico tra film pseudo-autoriali e commedie dai bassi gusti, era necessaria la presenza di un outsider come Quentin Tarantino che altrimenti non avrebbe mai messo piede nella penisola. Lui intanto smentisce l'affermazione che fece qualche anno fa sul nostri cinema aggettivato come orribile: "Sono stato citato male", glissa.

Un Tarantino che certamente avrà modo di fare la iena tra una programmazione così eterogenea, da Maurizio Costanzo con La solitudine dei numeri primi a Potiche di François Ozon a Promises Written In Water di Vincent Gallo. Un tarantino la cui immagine da texano accano a quella barocca di Mulelr già giustifica le ore di attesa per recuperare un accredito.

Ha esordito Black Swan di Darren Aronofsky, opera di cui tutti hanno parlato per via delle scene lesbiche. Tra gli interpreti, Natalie Portman, Mila Kunis, Vincent Cassel, Barbara Hershey e Winona Ryde. I bookmakers lo danno come vincitore per 2,50, seguito da Somewhere di Sofia Coppola.

Tra gli arrivi di oggi, John Woo che ritirerà il Leone d'Oro alla Carriera, gli stessi Vincent Cassel e Natalie Portman per Black Swan, Ascanio Celestini e Giorgio Tirabassi per La pecora nera, Robert Rodriguez e Jessica Alba per il sonoro Machete, Alessandro e Paola Gassman per il rievocativo Vittorio racconta Gassman - Una vita da Mattatore.

 

Inusuale la presenza del personaggio più importante d'Italia  - no, non è Berlusconi: il presidente della Repubblica Giorgio Napoletano che in sala è stato salutato da un lungo applauso. Sta assistendo a Black Swan, e la sua presenza conferma la rinomanza che questo festival tende a riconquistare.

 

 

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