L'Uomo Che Andava Al Cinema Di Walker Percy: Il Mondo Non E' Perso Ai Nostri Occhi

Comics / News - 18 August 2010 14:04

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Binx Bolling il protagonista del romanzo di Walker Percy, L'uomo che andava al cinema, è un agente di cambio, trentenne e diffidente, vive a Gentilly un quartiere residenziale borghese alla periferia di New Orleans dove "..la sera è il momento migliore. Non ci sono molti alberi, gli edifici sono bassi e il mondo è tutto cielo. Il cielo è un oceano profondo e chiaro, pieno di luce e di vita. E in alto un volo circolare di ibis si interrompe e punta verso gli stagni; gli uccelli diventano d'improvviso bianchi mentre volano al culmine degli ultimi raggi di sole."

Un uomo che si rifugia nel cinema del suo quartiere, un tendone con sopra scritto "la felicità costa così poco", e in quel luogo riesce ad essere felice. Ammira la bellezza della sua segretaria, stima il coraggio di sua zia e cerca la vittoria attraverso una storia d'amore; quella con Kate Cutrer una donna con una preziosa bellezza e "...con uno sguardo scuro le iridi a dischetto", l'unica in grado di capirlo.

Nato in Alabama nel 1916, Walker Percy non ha una vita facile: orfano dall'età di due anni, studia Medicina ma una grave forma di tubercolosi gli impedisce di esercitare la professione e lo costringe a letto per lunghi mesi durante i quali legge Dostoevsskij e Kierkegaard. L'uomo che andava al cinema è il suo primo libro: un romanzo compatto, autentico e ben scritto, che nel 1962 vince il National Book Award. Con The Moviegoer, questo è il titolo originale, Percy ci confida come anche i film brutti, riescono a essere migliori della vita e di quei momenti difficili, quando l'unico scopo è smaltire il silenzio.

Lo scrittore ci confessa che la maggior parte della gente vive in una beata indifferenza, a nessuno interessa ascoltare e spesso chi pone le domande, non interessa la risposta. Binx appare un disadattato al mondo, viceversa è semplicemente consapevole della realtà che lo avvolge (per questo motivo smarrito), così il cinema diventa il suo angolo tranquillo.

Sembra un romanzo disperato in verità, la speranza è sempre intensa e presente attraverso lo sguardo del protagonista che afferma: "La ricerca è quella che ognuno intraprenderebbe se non venisse soffocato dal trantran della propria vita quotidiana. Questa mattina, per esempio, mi sono sentito come se riprendessi i sensi su un'isola sconosciuta. E cosa fa un naufrago in tali occasioni? Be' fruga in tutta l'isola e non gli sfugge niente. Prendere coscienza della possibilità della ricerca significa essere su una pista. Non essere su una pista significa essere un disperato."

Walker Percy narra le trappole della società moderna, ma ci rassicura. Possiamo sconfiggere la solitudine se ci interessiamo alla ricerca, cioè allo stupore della vita. 

Walker Percy, L'uomo che andava al cinema, Marcos y Marcos, 2010, p. 348

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