Salinger, il film di Shane Salerno che sancisce il successo del documentario Usa

Cinema / Drama / News - 28 August 2013 09:48

"Salinger" è solo l'ultimo caso di documentari statunitensi che ottengono successo di pubblico e di critica. La Weinstein Company è molto attenta al fenomeno, inaugurato da Mic

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Film Un padre-Fatherhood - video

Salinger, il film documentario prodotto dalla Weinstein Company e diretto da Shane Salerno manterrà il mistero sui suoi contenuti, per fare in modo che alla data di uscita statunitense - il 6 settembre 2013 - si crei un raro fenomeno di interesse. Sarebbe uno dei pochi casi in cui un documentario assurge alla completezza mediatica degna dei kolossal hollywoodiani, fenomeno accaduto solo per “Super Size Me” (2004), documentario di Morgan Spurlock sul fenomeno McDonalds, che ora è impegnato in “This Is US” sugli One Direction. Oppure per “Fahrenheit 9/11” (2004)e “Sicko” (2007) di Michael Moore.

Il film “Salinger” cominciò ad essere prodotto nove anni fa, e contiene dettagli inediti come filmtati, fotografie, informazioni biografiche sull’autore de “Il giovane Holden” (1951), libro che continua a vendere 250.000 copie all'anno. L’attesa è collegata anche al libro che uscirà in concomitanza del film, “Salinger” edito da Simon & Schuster dal 3 settembre per 37.50 dollari. Così editore e distributore si sono alleati invitando il pubblico e gli addetti del settore che hanno visto i prodotti a non divulgare informazioni, tanto che i giornalisti che hanno visto il firmarono un accordo di non divulgazione. "Nel 1993 la Miramax distribuì ‘La moglie del soldato’, chiedemmo a giornalisti e cinefili di non rivelare il segreto della pellicola ai loro amici -  ha detto Harvey Weinstein presidente della casa distributrice - Con ‘Salinger’ abbiamo una situazione simile. Il documentario presenterà informazioni che finora sono state tenute segrete per decenni”.

Il fenomeno dei documentario statunitense che assurgono a successo è notevole, basti pensare ai citati film di Moore che costati 6 milioni (“Fahrenheit 9/11”) ne incassarono 222.446.882. Oppure al recente “Gideon's Army” di Alba Porter, osannato dalal critica e che segue tre giovani difensori pubblici che lavorano per il popolo tra lunghe ore di attesa, bassa retribuzione e quantità di pratiche impressionanti da smaltire, tanto da desiderare la rinuncia. “The Act of Killing”, in cui gli ex dirigenti indonesiani degli squadroni della morte rimettono in scena le loro stragi reali, usando vari generi cinematografici.

Shane Salerno ha investito due milioni di dollari nel documentario, e le riprese si sono svolte con nomi in codice, telecamere di sorveglianza paventando un thriller personale. Tra le testimonianze ci sono quelle di David Milch, Robert Towne, Philip Seymour Hoffman, Edward Norton, John Cusack, Danny DeVito, John Guare, Martin Sheen, Tom Wolfe, EL Doctorow, Gore Vidal e i vincitori del Premio Pulitzer A. Scott Berg e Elizabeth Frank. Anche accedere alle confidenze degli intervistati più vicini allo scrittore è stato arduo, tanto che Salerno ha dovuto insistere per abbattere la barriera dei ‘no’, rispettosa dell’odio che Salinger aveva verso i media. Ma anche i documentari di Michael Moore erano distribuiti dalla Wenstein, e l’investimento di Salerno sarà di certo ripagato.

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