Greta Garbo, il dramma dark del film ‘Romance\' compie 83 anni

Cinema / News - 26 August 2013 10:01

“Romance” è il secondo film sonoro di Greta Garbo, che sancì il successo di pubblico e critica. Tratto da un’opera di Edward Sheldon, segna un’evoluzione nella capacitò dell’attrice di porsi come esem

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Film A Quiet Place 2 - video

Greta Garbo appariva al cinema il 26 agosto 1930 con il film “Romance” di Clarence Brown. La trama ruota attorno al giovane Harry che s’innamora di un\'attrice, con grande dispiacere della sua famiglia: chiede allo zio -  vescovo della Chiesa anglicana - un aiuto sul proprio dilemma amoroso. Il vescovo racconta un episodio accaduto durante la sua giovinezza, quando da giovane aristocratico si innamorò della cantante italiana Rita Cavallini (Greta Garbo). L\'incontro avvenne a casa di Cornelius Van Tuyl, e il giovane non diede credito alle voci che affermavano che la  cantante fosse  amante dell’uomo. Rita Cavallini poi comprese il dubbio in cui viveva il giovane e lo lasciò in segreto, mentre lui si ritirò in un convento. Il film termina con l’incitamento del vescovo ad Harry di fare qualsiasi cosa per seguire i propri desideri, senza curarsi delle conseguenze.

Il film è tratto dall’omonimo dramma di Edward Sheldon datato 1914: Sheldon fu un copioso drammaturgo di cui furono adattate circa sedici opere al cinema, la prima ella quale è “The Nigger” (1916), e l’ultima “Lulu Belle” (1946) con Dorothy Lamour. È famoso per essere al centro della causa contro al MGM in cui si oppone al copyright del film “Letty Lynton” (1932) interpretato da Joan Crawford e Robert Montgomery: la causa fu intentata nel 1936 per violazione del copyright sostenuto che la sceneggiatura plagiò il dramma “Dishonored Lady” dello stesso Sheldon e Margaret Ayer Barnes, e quella causa rende ancora irreperibile la pellicola.

La Garbo appare nel secondo film sonoro della sua carriera, dopo “Anna Christie” (1930), interpretando sempre una donna fatale e altera. Anche in questo caso  è una straniera, soprano italiano, abbigliata con un cappello che farà poi storia. La Garbo però comincia ad apparire con una fotografia più limpida, smorzando le spigolosità del suo viso, proprio per una scelta della MGM che ambiva a dare un appeal commerciale maggiore alla pellicola. La stessa attrice cita in una frase: \"Che cos\'è l\'amore? Niente di più che baci al buio, il respiro caldo sul suo volto e un cuore che batte fino a frantumarsi. L\'amore non è altro che un animale selvatico che si nutre per tutta la notte, e quando arriva la mattina, muore”. L’afflato decadente della sceneggiatura contrasta con la luminosità della sua performance, quasi che lei stessa volesse divincolarsi dallo stereotipo dark che le era stato affidato.

Il ruolo del protagonista maschile doveva essere di Gary Cooper che però era impegnato nel film “Marocco” con Marlene Dietrich.

Al seguente link è possibile vedere alcune clip del film.

© Riproduzione riservata



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