Apple e Prism: l'azienda dell'Iphone svela le richieste di controllo inoltratele dall'NSA

Apple – Il progetto Prism della NSA è diventato un vero e proprio caso: per garantire trasparenza e rassicurare i propri utenti sulla protezione delle loro informazioni personali, leggi privacy, anche la Apple ha diffuso le statistiche riguardanti le richieste giuridiche di controllo su account o dispositivi inoltratele dal governo USA. Dopo i comunicati di Zuckerberg di Facebook e quelli della Microsoft di Bill Gates, anche l'azienda della mela accellera sulla trasparenza, pubblicando le proprie statistiche: in sei mesi, da dicembre 2012 allo scorso maggio il governo USA ha inoltrate richieste per 9 mila/10 mila dispositivi o account. Apple ha inoltre precisato che ogni domanda fatta dal governo, oltre a dover essere necessariamente autorizzata dalla magistratura, è sottoposta alla valutazione del proprio team legale, salvaguardando così nel migliore dei modi la tutela della privacy dei propri utenti. Inoltre, tutti i messaggi chat o le videochiamate sono protette da una crittografia end-to-end, cioè il loro contenuto non può essere conosciuto nemmeno dall'azienda californiana.

Nel frattempo, Larry Page di Google sembra volersi spingere oltre: l'azienda del motore di ricerca è in attesa dell'autorizzazione da parte dell'NSA per pubblicare informazioni sulla quantità di richieste per sicurezza nazionale. Sembrerebbe che le rivelazioni sul progetto Prism abbiano innescato una nuova battaglia tra i colossi dell'Hi-tech; battaglia non più combattuta tra bit digitali e innovazioni tecnologiche, ma sulla tutela della privacy e la trasparenza del proprio operato, tutto a vantaggio dei propri users.

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