Teatro alla Scala, Stéphane Lissner annuncia 10 nuovi titoli d'opera e 6 di balletto

Daily / News - 24 May 2013 09:32

“Il teatro è pensiero, senza la quota pubblica si è costretti a fare spettacoli sicuri, esauriti ad ogni alzata di sipario”

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Film La casa delle bambole

Il Teatro alla Scala, tramite il sovrintendente Stéphane Lissner, presenta il calendario 2013/2014: sedici titoli che vanno a delineare una stagione composita di lirica e di balletto. Si comincia sabato 7 dicembre con “La Traviata”, opera in tre atti di Giuseppe Verdi tratta dalla pièce di Alexandre Dumas figlio “La signora della camelie”, che, per l'occasione, viene diretta dal maestro milanese Daniele Gatti. A seguire emozioneranno gli spettatori spettacoli come “Cavalleria rusticana”, “Lucia di Lammermoor”, “Il trovatore”, “La sposa dello zar”, “Simon Boccanegra”,  “Le Comte Ory”.

A causa di difficoltà finanziarie, il programma della ventura edizione scaligera ha dovuto subire dei tagli e si sono scelte esibizioni che prevedono cantanti non star e registi che inducono a riflettere; non è semplice fare teatro pubblico in periodo di crisi con demagogia e populismo,  c'è confusione nei valori e bisogno di educazione musicale a teatro e nelle scuole. “È la mia nona stagione”, ha detto Lissner, “ ed è quella di sintesi”. Nel 2015 il direttore teatrale francese lascerà Milano alla volta dell'Òpera di Parigi. Intanto rimane aperta la corsa per agguantare la sua poltrona che resterà vuota: prima della fine di luglio si dovrebbe sapere il nome di chi lo sostituirà.

I titoli del balletto contemplano “Serata Ratmansky” del russo Alexei Ratmansky (della quale in dicembre viene offerta un'anteprima ai giovani), “Jewels” del geniale George Balanchine, “Il lago dei cigni” e “Don Chisciotte” coreografati dal grande Rudolf Nureyev, “Romeo e Giulietta” dello scozzese Kenneth MacMillan e “Serata Petit”, dedicata al coreografo e danzatore francese Roland Petit, autore di oltre cinquanta creazioni tersicoree che spaziano in tutti i generi. Insomma, nonostante la crisi, i ballettofili non rimarranno certo delusi!

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