Steven Soderbergh, discusso per Effetti Collaterali e il troppo gay Behind the Candelabra
Cinema / News - 29 April 2013 14:44
In sala dal primo maggio 2013 un film del regista americano dedicato al mondo dei farmaci e ai loro possibili effetti collaterali fisici, psichici e sociali
Steven Soderbergh con la pellicola “Effetti collaterali” porta sul grande schermo la storia di Emily (Rooney Mara) e Martin (Channing Tatum), mondana coppia di New York la cui esistenza va in pezzi quando quest'ultimo viene sbattuto in galera con l'accusa di compravendita di titoli. Lui sconta la pena e, dopo quattro anni, torna a casa, ma trova Emily prigioniera di una tremenda depressione: la donna giungerà persino a tentare il suicidio e, a prendersi cura di lei, ci sarà lo psichiatra Jonathan Banks (Jude Law) che, inizialmente, riuscirà a migliorarne l'umore tramite un nuovo psicofarmaco. Però gli effetti collaterali si faranno sentire assai presto, recando forte scompiglio nelle vite di Emily, di Martin e del medesimo dottor Banks.
“Effetti collaterali” sarà al cinema dal primo maggio. Opera di denuncia nei confronti delle industrie farmaceutiche o thriller psicologico che sia, non ha convinto la stampa USA che mostra giudizi alquanto variegati in proposito assegnandogli tuttavia nel complesso un voto discreto. Positivi nei confronti del campione d'incassi “Magic Mike”, altro recente lungometraggio di Soderbergh, stavolta dedicato al mondo dello spogliarello maschile, i giornalisti americani sono stati duri sulla serie tv girata dal regista sotto il titolo “Behind the candelabra", che verrà distribuita dal venturo 26 maggio.
“Il film era inizialmente previsto per un'uscita cinematografica, ma la storia era troppo gay per gli studios di Hollywood”, ha dichiarato Steven Soderbergh a proposito di “Behind the Candelabra”, opera biografica che narra la tormentata vicenda amorosa tra il pianista Liberace (Michael Douglas) ed il suo giovanissimo amante Scott Thornson (Matt Damon). E ha aggiunto: “Nessuno l'avrebbe fatto, siamo andati da tutti in città. Tutti dissero che era troppo gay. E questo è successo dopo 'I segreti di Brokeback Mountain' tra l'altro, che non è così divertente come questo film. Ero sbalordito. Non aveva senso per nessuno di noi”.
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