Installazione pionieristica ai Musei Vaticani: basta muovere le braccia per viaggiare nel tempo!

Tv / News - 05 April 2013 10:59

Una realtà virtuale consente ad un fruitore alla volta di visitare la tomba Regolini-Galassi così come venne allestita intorno al 650 a. C.

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Eccitante novità ai Musei Vaticani di Roma: da oggi è possibile visitare, sebbene virtualmente, la tomba Regolini-Galassi della necropoli etrusca di Cerveteri. Un'applicazione pionieristica, destinata ad inaugurare un nuovo corso nella museologia, consente ad un fruitore alla volta d'immergersi nelle atmosfere funerarie del 650 avanti Cristo, quando il sepolcro venne adibito per la sepoltura. Attraverso uno schermo il visitatore, servendosi della tecnica della cosiddetta "Natural Interaction", può esplorare lo spazio ricostruito in 3D con il solo movimento delle braccia, compiendo un autentico viaggio nel passato: riesce ad avvicinarsi agli oggetti e a toccarli, mentre ascolta la narrazione dei defunti cui il corredo fu dedicato.

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Arte, scienza e tecnologia si fondono in quest'accattivante opportunità di conoscere da vicino la storia. Il coinvolgimento è massimo per quanti si accostano ai misteri della tomba scoperta ancora intatta nel 1836. Da allora i reperti in essa celati sono stati trasferiti, conservati ed, in seguito, posti nel Museo Gregoriano Etrusco in Vaticano. Ora quest'occasione moderna li rende accessibili al grande pubblico in modo anomalo e divertente, perché gli arredi nascosti nel sepolcro (ori, bronzi, vasi ricondotti alla magnificenza di quando furono inumati) narrano la storia dei loro proprietari, se toccati dal visitatore.

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La tomba Regolini-Galassi di Cerveteri risulta in parte intagliata nel tufo ed in parte edificata a blocchi squadrati, con una copertura a falsa volta realizzata con blocchi progressivamente aggettanti. Si compone di un corridoio d'accesso in pendenza, di una cella centrale e di una di fondo. Vi erano state sicuramente sepolte due persone: una principessa ed un guerriero. Problematica la presenza di un terzo occupante, che si pensa fosse stato deposto nell'anticamera, sul letto in bronzo.

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