L'amore di Yoko Ono sfonda le porte del tempo: occhiali per non dimenticare
Daily / News - 22 March 2013 12:18
Un'immagine insanguinata su Twitter e dichiarazioni forti nella data del quarantaquattresimo anniversario di nozze con John Lennon
Yoko Ono ha messo sul social network Twitter una foto degli occhiali insanguinati del marito John Lennon. Occhiali per non dimenticare. Occhiali per vedere bene. Occhiali per non nascondersi dietro all'ipocrisia, all'omertà, all'indifferenza. E l'immagine, che poi è la stessa che l'artista, musicista e cantautrice giapponese naturalizzata statunitense usò per la copertina del suo album del 1981 "Season Of Glass", sta facendo parlare il mondo.
\r\nSono passati quarantaquattro anni da quando Yoko Ono e John Lennon convolarono felicemente a nozze, il 20 marzo 1969, sulla Rocca di Gibilterra, e la donna con questo gesto non solo intende ricordare l'amato compagno, ma schierarsi contro le armi che hanno insanguinato l'America in troppe stragi. "31.537 persone sono uccise dalle pistole ogni anno negli USA", denuncia Yoko. Ed aggiunge: "Stiamo trasformando questo bellissimo Paese in una zona di guerra". Suo marito fu colpito ed ucciso oltre trent'anni fa, l'8 dicembre 1980, tuttavia lei ed il figlio Sean continuano a sentirne la mancanza, poiché il decesso di una persona cara è un'esperienza che svuota, destabilizza, annienta. Ne coltivano il ricordo con un amore che vince il tempo e le distanze.
\r\nJohn Lennon nel 1969 aveva detto: "Non ho paura di morire, sono preparato alla morte perché non ci credo. Penso che sia solo scendere da un'auto per salire su un'altra." E nel 1971: "Non rimpiango niente di quello che ho fatto, davvero, a parte forse di aver ferito altre persone. Non rinnego niente". La sera in cui Mark Chapman, venticinquenne malato di mente, lo ferì, riuscì a compiere ancora qualche passo mormorando "Mi hanno sparato..." prima di crollare a terra perdendo i sensi. Cinque furono i colpi contro di lui (l'ultimo non andato a segno) ed uno, che gli trapassò l'aorta, gli risultò fatale.
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