Recensione film Non lasciarmi: una trama dall\'intrigo incompreso
Cinema / News - 25 March 2011 10:14
Keira Knightley è nel film Non lasciarmi: un film che fa discutere per come affronta il tema dell\'alterità clonata
La storia di alcuni ragazzi che scoprono di essere clone, richiama situazioni narrative spesso rintracciabili in alcune pellicole furbe. Basti pensare a The Others (2001) che sino alla fine non svela che la donna inspiegabilmente incomunicabile con i figli, in realtà era morta e li aveva uccisi. Ma se nel film di Amenabar la scoperta finale non portava innanzi la narrazione, svelandosi come scaltra, qui la rivelazione di essere cloni è a metà film, il che rende il proseguo della narrazione avvincente e degni dei migliori thriller visti ultimamente.
La storia è quella di una donna che ricorda il suo passato, quando assieme agli amici trascorse l\'infanzia in una scuola perfetta, immersa nelle campagne inglesi senza rapporti con il mondo esterno. Ma i tre amici crescono, e si riuniscono per fronteggiare neri segreti della loro adolescenza: loro sono dei cloni, il cui scopo è donare organi.
Dopo il disvelamento infatti due ragazzi manifestano la volontà di continuare a vivere più a lungo, non vogliono donare subito gli organi. Vogliono amare. E infatti da qui, la critica americana ha osannato la pellicola definendola “capolavoro” (nel Daily Telegraph), oppure “film difficile da abbracciare, pur funzionando a livello di suspense\" (Marshall Fine su The Huffington Post), fino a stroncature come Reuters: “anche se il film è stato sapientemente calibrato, impeccabilmente fotografato, intelligentemente scritto, è commovente ad intermittenza, troppo arido e pesante per connetterti con un vasto pubblico”. Il New York Times con Manohla Dargis scrive che la pellicola fornisce uno “shock di buon gusto\". In Usa l’incasso è stato deludente, tanto da convincere la Fox a eliminare il film da alcune sale.
La narrazione procede comunque seducente e empatica, tratta dal soggetto di Kazuo Ishiguro che è autore anche del romanzo Never Let Me Go da cui è tratta la pellicola. Per noi è degna del miglior Hitchcock di Psycho (1963), tanto è poderoso e coraggios il racconto. Gli attori si adeguano alla vicenda e ai traumi che ne sgorgano. Il tutto è poi impreziosito da una fotografia morbida e dai colori caldi, che sembrano quasi prendere le distanze dalla storia raccontata. Quelle distanze che noi non riusciamo a mantenere di fronte a quella commistione di mistero e intrigo che è Non lasciarmi.
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