Meno Male Che Ci Sei. Film Per Adolescenti Cresciuti

Daily / News - 24 November 2009 08:12

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Film Hill of Vision - video

Ormai il clima adolescenziale al cinema sovrasta quello degli spettatori. Pullulano film sugli adolescenti, con problematiche da primo bacio o Amore 14, ogni fanciulla sembra proferire: Ho voglia di te, ma molti spettatori che vanno al cinema sono cresciuti, e se devono scegliere un film italiano si ritrovano memori dell'adolescenza e di quei fatidici anni (ma chi ha detto che sono i migliori della nostra vita, con giornate brufolose, uscite impedite il sabato sera e sensi d'inferiorità latenti?).

 

Fortuna che c'è la Cattleya, casa di produzione da anni specializzata nel carpire le sensazioni giovanilistiche e proiettarle sullo schermo. Con Meno male che ci sei (da venerdì nelle sale) si racconta di un'adolescente diciassettenne molto alta, secca e sola (!) che in Kenya perde i genitori. Giunge un prete, un amico di famiglia, un cugino di terzo grado a redimere la vita sciagurata. Poi finalmente arriva l'amante del papà defunto, una trentenne single, dirompente Claudia Gerini (che però ha quaranta anni) la quale interpreta la parte della protagonista (il film è tratto dall'omonimo romanzo di Maria Daniela Raineri, Sperling&Kupfer Editori). "Personalmente, metto sempre l'accento sulle cose che danno forza. Non a caso divido le persone in due tipologie: chi è noce, cioè duro e nascosto dentro la scorza e chi è albicocca, cioè morbido e accogliente. Io m'identifico con l'albicocca", spiega la Gerini.

 

Infatti quando le si chiede se il film sia riservato a giovani o adulti, la risposta è lapidaria: "Ad entrambi. La storia ha una doppia anima: quella dei giovani e quella dei quarantenni in crisi; per questo, ha anche un doppio manifesto, uno con i due adolescenti e l'altro con me e la ragazza".

 

Quindi una pellicola che finalmente strizza l'occhio a due target, i diciassettenni e i trentenni. Consigliamo, nella prossimo lungometraggio anche un co-co-protagonista sessantenne, per aumentare la fetta degli spettatori.

 

© Riproduzione riservata



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