Intervista al regista del film Screwdriver, Cairo Smith: ‘Divorziare è effetto del fallimento'
Screwdriver è il film nelle sale
Il film è neogotico. A quali film e stili si è ispirato?
Penso che "neogotico", come lo uso per descrivere il film, sia un po' un neologismo: è qualcosa di controcorrente rispetto al modo in cui si parla di film. Lo faccio apposta, e spero che provochi una nuova scintilla nello spettatore che riflette sul rapporto del film con il canone occidentale. Ovviamente, ci sono i tratti distintivi del genere letterario gotico, che probabilmente ha raggiunto il suo apice ben oltre cento anni fa. Donne folli, ruoli rigidi, grandi case con stanze segrete e studi, uomini austeri dalla sanità discutibile. Tutti questi elementi sono una tela piuttosto ricca e deliziosa di tropi che servono alla storia che stiamo raccontando nella Los Angeles suburbana del 2020. Un altro aspetto che definisce la narrativa horror e thriller di quell'ambiente è l'idea che si possa terrorizzare senza essere cruenti o espliciti. Questo non vuol dire che in Screwdriver non ci siano momenti di tensione, ma abbiamo cercato di massimizzare l'inquietudine di un'ambientazione allarmante e quotidiana, senza dover ricorrere a sangue e budella (continua a leggere).
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