Heidi, 'la signorina Rottenmeier esiste nel mondo reale': intervista all'attrice del film Katharina Schuttler
Cinema / Intervista - 28 March 2016 06:00
Mauxa ha intervistato Katharina Schüttler, che nel film "Heidi" interpreta la signorina Rottenmeier. L'attrice racconta della esperienza sul set, definita "Una sfida".
Heidi è il film di Alain Gsponer uscito nelle sale il 24 marzo, interpretato da Anuk Steffen, Bruno Ganz, Isabelle Ottmann e Katharina Schüttler.
Distribuito da Lucky Red, il film “Heidi” trae spunto dall’omonimo romanzo di Johanna Spyri del 1880. La trama segue Heidi, bambina orfana che vive con il nonno Almöhi in una baita sulle montagne svizzere. Con l’amico Peter, Heidi accudisce le capre del nonno, finché viene condotta a Francoforte dalla zia Dete potendo vivere dalla possidente famiglia Sesemann, la cui primogenita Klara è costretta su una sedia a rotelle. Heidi potrebbe infatti essere compagna di giochi di Klara, nonché essere istruita dalla severa governante Rottenmeier.
Mauxa ha intervistato una delle protagoniste, Katharina Schüttler. L’attrice nel film “Heidi" interpreta un personaggio assurto all’immaginario collettivo, la rigida educatrice Fräulein Rottenmeier. L’attrice dice di essersi avvicinata al ruolo in modo naturale: “Da bambina guardavo la serie anime giapponese di “Heidi”, che ha giocato un ruolo importante nella mia infanzia. Anche se erano circa 50 episodi sembrava che fossero 300 o più. Fräulein Rottenmeier quasi sembrava esistere nel mondo reale, come una persona molto rigorosa di cui avere paura. Quindi questo personaggio mi ha certamente influenzato nello sviluppo del personaggio, ma è stato importante per liberarmi e trovare la mia interpretazione personale, trasformarla in un personaggio in carne ed ossa”.
Katharina sulla collaborazione sul set con Anuk Steffen e gli altri bambini afferma di essere stata complicata: “Con Bruno Ganz non ho avuto scene, anche se mi sarebbe piaciuto, perché è un magnifico attore. Spero che avremo ancora la possibilità di lavorare in un altro film. Con i bambini, tra cui Anuk Steffen è stato gioioso lavorare insieme”.
Per creare reazioni efficaci e credibili il meccanismo è stato particolare: “A volte si doveva usare un trucco, essendo magari fuori dallo schermo e dovendo evocare una certa reazione - ci dice Katharina - Ciò significava fare a volte delle cose stupide, per ottenere la loro concentrazione. E a volte i bambini non erano lì, ma fuori dal set a causa delle ore di lavoro che per loro non possono essere superate. Quindi è stata una grande sfida e al tempo stesso molto divertente”.
D. In Italia sono prodotti molti film commedia. Qual è la situazione della produzione cinema in Germania?
R. Le poche grandi produzioni con un sacco di soldi sono per lo più commedie, perché finora andavano meglio al botteghino. Ma la maggior parte dei film prodotti sono probabilmente piccoli drammi d'autore, con tematiche figlie probabilmente della politica di integrazione che abbiamo. Naturalmente c'è una certa quantità di film storici: il secolo scorso essendo stato foriero di importanti cambiamenti produce ancora storie da raccontare”.
D. Hai lavorato anche nel film "13 Minutes”, sull’assassinio di Adolf Hitler in November e candidato all’Oscar 2016. Come è stata l'esperienza?
R. Come spiegato in precedenza questa è una delle più importanti storie che ancora dovevano essere raccontate. È stato molto intenso, come tutte le grandi produzioni, con una sceneggiatura impeccabile. La grande regia di Oliver Hirschbiegel ci ha trasportato indietro in quei tempi difficili. Per Christian Friedel deve essere stato ancora più pesante: si ottiene un ottimo colpo d’occhio su come deve essere stato quel periodo, vivendo sotto il regime nazista. È sempre molto difficile ritrarre una persona reale, perché ci avevate una responsabilità particolare”.
Il prossimo progetto di Katharina Schüttler è una commedia: “Ho appena finito le riprese del nuovo film di Dani Levy, commedia su una madre che per divenire una cantautrice una usa un assurdo viaggio di famiglia in un talent show in Svizzera”.
© Riproduzione riservata