I misteri ancora nascosti dell’Antico Egitto

Daily / Editoriali - 17 December 2020 16:30

Da Saqqara a Tutankhamon, molto sono i misteri ancora insoluti dell'Egitto

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La recente scoperta a Saqqara. Di cosa si tratta

L’Egitto è la terra dei misteri storici e del sogno, con gli Antichi Egizi che, grazie a lungimiranti tecniche di conservazione, permettono ancora oggi ai moderni archeologi di fare luce sui risalenti arcani celati tra piramidi e sarcofagi. Cumuli di sabbia arsa e spazzata dal vento che permette, a volte, di riscoprire antiche storie, come è accaduto di recente nella città di Saqqara dove sono stati rinvenuti, nelle profondità di pozzi, circa cento sarcofagi faraonici. SI tratta di una delle scoperte archeologiche più importanti della storia egizia e non solo. Infatti i sarcofagi dovrebbero risalire a due distinte epoche: quella della dinastia tolemaica che terminò con la morte dell’ultima regina dei Tolomei, Cleopatra, e l’epoca riguardante il tardo periodo dell’Egitto, ancor più risalente, che è terminato appunto con l’inizio della dinastia tolemaica. Ma non si tratta dell’unica scoperta, accanto ai sarcofagi sono state rinvenute quaranta statue e mummie che risalgono a quasi 2600 anni fa.

L'importanza della necropoli di Saqqara è confermata dalle ricerche del team di riferimento dell'Università di Tubinga, in collaborazione con le autorità del Paese. Già nel 2018 si è parlato di una straordinaria conoscenza nell'ambito della mummificazione, risalente al 664-525 a.C..

Quali sono misteri ancora nascosti dell’Egitto

La scoperta più attesa è quella del noto The Big Void (Il grande vuoto). Si tratta di una grande cavità rinvenuta nel 2017 all'interno della piramide di Cheope: attraverso la radiografia a muoni si è compreso che la stanza inaccessibile – essendo murata da sei lati - è lunga almeno 30 metri, e la sua sezione trasversale è simile a quella della Grand Gallery, che conduce alla camera funeraria di Khufu, il faraone per il quale fu costruita la piramide. Non si è mai compreso la funzione della cavità. Nei prossimi mesi il team di archeologi eseguirà nuove scansioni unendo i dati con fotografie dei droni.

Perché l’Egitto continua a interessare dopo millenni?

L’importanza dell’Egitto non può prescindere dalla fecondità del Nilo. SI narra che furono gli agricoltori, stabilitisi lungo il grande fiume, a formare i primi piccoli stati che una volta riuniti formarono l’Egitto: il fiume li proteggeva dalla siccità e la valle li manteneva relativamente al sicuro, come non accadde invece per i risalenti Sumeri. Così gli antichi egiziani riuscirono a sviluppare tecniche di costruzioni e mantenimento degli edifici all’avanguardia, sebbene si servissero di manodopera schiavizzata. Questi fattori, unito all’elevato grado di civiltà e stabilità sociale, ha permesso lo sviluppo della cultura e della religione, tanto da divenire uno dei più grandi popoli che abbia mai abitato la Terra.

Cosa non si sa ancora della Piramide di Cheope

Nonostante le straordinarie scoperte nel campo, la piramide del faraone Cheope continua ad affascinare gli archeologi: risulta infatti, ad oggi, la più misteriosa. Mistero rinnovato, grazie al sospetto, da parte degli esperti, di camere e passaggi ancora sconosciuti. Nel novembre del 2017, il team di ricercatori dell'Hip Institute parigino, guidato da Mehdi Tayoubi, in collaborazione con quello giapponese dell'Università di Nagoya guidato da Kunihiro Morishima, annuncia la propria tesi di ricerca riguardo all'ipotesi di un trono di ferro, che sarebbe servito al faraone nel viaggio per raggiungere l'aldilà, lungo la via delle stelle del Nord. Il mistero s'infittisce perché gli studiosi puntano su un trono composto da materiale meteoritico.

Il mistero di Tutankhamon

È Tutankhamon il faraone più famoso dell’Egitto, la cui tomba fu scoperta nel 1925. La sua maschera mortuaria è stata realizzata oltre 3.300 anni fa con 10,8 chili di oro battuto, con eyeliner di lapislazzuli e occhi di quarzo e ossidiana. È probabilmente il manufatto più riconoscibile che abbiamo dell’antichità. Dissepolta nella Valle dei Re egiziana, la maschera ha girato il mondo, affascinando il pubblico con la sua aura di opulenza de ermetismo regale millenario. Tra le statue trovate nella sua tomba, c’è il Guardian Statue, una figura orgogliosa con viso e corpo dipinti di nero per simboleggiare il fertile limo del Nilo. Un'altra statua è ricoperta d’oro: qui Tutankhamon porta un arpione e indossa una delle sue numerose corone. Sul retro di un trono d'oro, il giovane faraone appare in un tenero ritratto coniugale, con re e regina bagnati dai raggi del sole. L’Egitto nel 2021 gli renderà omaggio con un museo a lui dedicato, ampio quasi cinquecentomila metri quadrati e con un investimento stimato di un miliardo di dollari.


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