Amarcord: il film di Federico Fellini a 50 anni dalla presentazione al Festival di Cannes

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Cinema
Amarcord: il film di Federico Fellini a 50 anni dalla presentazione al Festival di Cannes
23-05-2024

Il Festival di Cannes prosegue con le sue proiezioni e parata di star: era un film italiano che nel 1974 raccoglieva il consenso della critica. Si tratta di Amarcord, pellicola di Federico Fellini che fu presentata a Cannes proprio cinquant’anni fa. 

La storia è di alcuni personaggi che vivono nella città immaginaria di Borgo, basata sulla città di Rimini – luogo natale di Federico Fellini - durante il periodo dell'Italia fascista negli anni '30. Si alternano le feste di paese, le lezioni scolastiche di un certo stampo, le donne in cerca di marito, coloro che s’impegnano a risaltare in politica e combattere contro chi vi si opponeva. Gli adolescenti sono ribelli e bramosi di vita, forti e pronti a stravolgere il mondo. 

Una delle scene più note è quella in cui il protagonista, l’adolescente Titta (Bruno Zanin), una sera si reca all'ora di chiusura dalla prosperosa tabaccaia, interpretata da Maria Antonietta Beluzzi. Lui chiede una sigaretta, e quando le si avvicina, vuol dimostrare di essere abbastanza forte: così la solleva, lei gli preme il seno contro il viso, e Titta – sopraffatto – non può far altro che soffiare sulla pelle. Lei è infastidita, gli dà una sigaretta, per rimandarlo freddamente a casa, e chiudendo la saracinesca dietro di lui. 

“La parola Amarcord, in dialetto romagnolo, indica il ricordo nostalgico, quella calda malinconia cui si riferisce anche il capolavoro di Fellini. Il Nostro Amarcord omaggia allo stesso modo il passato, mi piace pensare che siano due capolavori che parlano della stessa cosa. E infatti si tratta di un sigaro Grand Cru i cui aromi straordinari da un lato rievocano una tradizione gloriosa, ma dall’altro sono cifra dell’innovazione che la mia azienda sta portando avanti. Non per niente è uno dei prodotti più apprezzati dai fumatori più esperti” dice Gabriele Zippilli della Compagnia Toscana Sigari. 

Il film segnò l’immaginario di più generazioni. Iconiche sono le scene della purga usata dai funzionari fascisti contro il padre di Titta, interrogato a causa del suo passato anarchico; dello zio Teo, rinchiuso in manicomio, e che in un pomeriggio di uscita sale su un albero, gridando ripetutamente: "Voglio una donna!". Solo una suora nana - salendo la scala - riesce a convincerlo a scendere e a tornare in manicomio.

Amarcord vinse l’Oscar come miglior film in lingua straniera. Nel 2008, il film è stato votato al numero 50 nella lista dei "100 migliori film" dalla rivista francese Cahiers du cinéma.


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