Jeff Koons è forse l’artista statunitense più interessante sulla scena neo-pop dal retrogusto vagamente kitsch e dalla simbologia che ironizza sugli eccessi e sui consumi americani. La sua carriera è stata caratterizzata da tantissime tecniche artistiche tra pittura, scultura, fotografia e mix tra di esse tant’è che si è guadagnato il titolo di Erede di Andy Warhol e di Marcel Duchamp. Un curriculum di tutto rispetto non può non accompagnare la personalità insolita e profonda che si cela dietro l’apparenza di Jeff Koons. L’artista sarà esposto a Palazzo Strozzi a Firenze e l’accesso alla mostra sarà più conveniente grazie al prezzo ridotto di cui potrai usufruire grazie a rinascente.it e alla Rinascente Card.
Un artista fuori dagli schemi
Jeff studiò presso il Maryland Institute College of Art a Baltimora e presso l’Art Institute di Chicago per poi iniziare a lavorare come operatore di Borsa a Wall Street. Forse sono proprio questi anni a far crescere in lui la voglia di mostrare il consumismo americano attraverso l’arte anche se, durante quegli anni, non ne è pienamente consapevole. La prima idea artistica è The New, una serie composta da oggetti d’uso quotidiano estraniati dal contesto, ovvero chiusi in teche di vetro sotto luci al neon che li isolani dalla funziona pratica esaltandone la consumistica bellezza.
Gli anni novanta e duemila
Durante gli anni novanta Jeff sposa llona Staller dalla quale avrà Ludwig, figlio di un’unione che durerà molto poco perché si concluderà con il divorzio appena un anno dopo il matrimonio. Da questa scaturì un’aspra battaglia legale per l’affidamento del bambino ma è anche la fase di grande maturità artistica. Difatti con la serie Equilibrium Koons riproduce quella linea sottile che separa il desiderio dalla contingenza manifestando nelle opere simboli che richiamano il peccato originale e la ricreazione dell’esistenza.
La nomina di cavaliere
Dal 2000 in poi Koons matura come artista ma non interrompe la sua ricerca della realtà. Dopo la nomina a Chevalier de La Legion d’Honneur da parte del Presidente della Repubblica Francese Jacques Chirac verrà fuori la celeberrima serie Popeye. Questa fu realizzata tramite pittura e scultura e si caratterizza da installazioni realizzate in calchi d’alluminio a forma di giocattoli gonfiabili abbinati a sedie, pentole e altri oggetti di consumo. È in questa fase che si guadagna l’appellativo di Kitsch, soprattutto dopo la mostra a Versailles ma Koons non ne è mai stato troppo turbato.
Il superamento delle ingiustizie sociali
Dopo una manciata di anni trascorsi in vetta alla popolarità arriva il record con l’opera Balloon Dog che, nel 2013, venne a costare 58,4 milioni di dollari. Si trattò di una cifra da capogiro che ad oggi risulta essere quella più elevata al mondo per un’opera realizzata da un artista vivente. Non appena tre anni, dopo, tuttavia, il record fu battuto da David Hockney il cui dipinto fu venduto per ben 90,3 milioni di dollari.
Koons è un artista che ha investito la sua intera esistenza nel trattare temi di impatto filosofico attraverso l’occhio della banalità e in riferimento alla vita moderna e al consumismo. Il suo intento non è mai stato quello di ridicolizzare soltanto certe assurdità dei nostri tempi ma anche quello di guidare lo spettatore alla riflessione per la quale si può superare l’ingiustizia sociale.