The Search: Michel Hazanavicius racconta gli orrori della guerra in Cecenia
Cinema / Recensione - 05 March 2015 09:00
The Search, Michel Hazanavicius dirige Bérénice Bejo e Annette Bening in un film drammatico che narra la vicenda di quattro persone che il conflitto in Cecenia farà incrociare.
The Search film scritto e diretto da Michel Hazanavicius, ispirato al film del 1948 “Odissea tragica (The Search)” di Fred Zinnemann. La pellicola è stata presentata in concorso a Cannes 2014.
The Search trama. Hadji è un bambino di soli nove anni costretto ad assistere all’atroce esecuzione dei genitori da parte delle milizie russe, tecnicamente impegnate nella lotta al terrorismo in Cecenia. Rimasto solo decide di fuggire lontano da quel luogo, e viene aiutato lungo la strada da una famiglia di rifugiati, che lo prende con sé e lo porta alla città più vicina. Lì incontrerà Carole, capo delegazione per l’Unione Europea: grazie a lei riuscirà con fatica a tornare a vivere. Nel frattempo però Raïssa, sorella maggiore di Hadji creduta morta, lo cerca disperatamente tra le masse di persona in fuga. Poi c’è Kolia, uno spensierato ragazzo di vent’anni, arruolato nell’esercito dopo essere stato trovato in possesso di una piccola dose di sostanze stupefacenti. Arrivato nel campo di formazione verrà lentamente travolto dagli orrori della guerra, tra morti e violenza gratuita.
The Search recensione. Michel Hazanavicius, dopo l’Oscar conquistato nel 2011 grazie al film muto e in bianco e nero “The Artist”, si cimenta in un’opera drammatica radicalmente differente. La pellicola si rivela di difficile lettura, in primis perché la Seconda guerra cecena è un’argomento della storia contemporanea, basti pensare che il conflitto ha avuto termine solo nel 2009; in secondo luogo entra in gioco la conoscenza residua che noi europei abbiamo di questo argomento, frutto di un certo menefreghismo delle istituzioni (condannate anche all’interno dello stesso film) e di un’affermata tendenza di noi occidentali ad ignorare le questioni che non ci coinvolgono direttamente. Il lavoro effettuato dal regista per ovviare a questa mancanza di sensibilità è colossale, la macchina da presa entra nelle vite dei protagonisti e palesa tutta la fragilità opprimente propria tanto dei perseguitati, quanto dei militari russi; la loro involuzione procede di pari passo con il raffronto con la realtà circostante a cui sono costretti: a contatto con le macerie - non solo di case, ma di un’intera civiltà - un bambino può diventare uomo, ed un ragazzo può diventare un soldato senza scrupoli. Ed è proprio questa relazione con la realtà che permette al film di risultare interessante e profondamente emozionante, un viaggio di due ore e mezza in una terra devastata in cui le speranze per un’esistenza normale sembrano svanite per sempre.
The Search cast. Bérénice Bejo (The Artist) interpreta Carole, mentre Annette Bening (I ragazzi stanno bene) veste i panni di Helen, direttrice di un orfanotrofio per piccoli rifugiati. Coloro che più stupiscono sono gli esordienti Maxim Emelianov nel ruolo di Kolia, Zukhra Duishvili in quello di Raïssa, ma soprattutto Abdul Khalim Mamatsuiev in quello del piccolo Hadji, capace di un’espressività davvero commovente.
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