Taormina Film Festival 2025, recensione film Henry Johnson
Cinema / Recensione - 12 June 2025 16:30
Tratto dall’omonima opera teatrale di David Mamet

La trama organizzata in atti teatrali
Henry Johnson è il dramma cinematografico ambientato nel sistema carcerario americano, in competizione al Taormina Film Festival 2025, basato sull’omonima pièce teatrale del 2023, scritto e diretto da David Mamet, interpretato da Shia LaBeouf, Evan Jonigkeit, Chris Bauer e Dominic Hoffman. La trama ruota attorno a Henry (Evan Jonigkeit), dall’indole remissiva fino al punto di diventare colpevole d’empatia. Subisce infatti la personalità dei suoi amici, colleghi o conoscenti, ritrovandosi a compiere l’inaspettato, e subire il tradimento.Henry Johnson risente dell’influsso teatrale originario, risulta visivamente diviso in atti, i protagonisti sembrano duellare con le battute dettate da una sceneggiatura sagacemente elaborata per definire la personalità dei personaggi. Le ambientazioni minimali, rappresentate dallo studio di un avvocato, dalla cella e dalla biblioteca del carcere, fanno da sfondo ai protagonisti, solitamente due, che dialogano tra loro affrontando temi complessi e intimi, con risolutezza. Una risolutezza che permette alla sceneggiatura d’essere dinamica, snella, nonostante la scenografia teatrale ed essenziale. Henry pare in balia di personalità più forti, più decise, che lo portano a compiere una metamorfosi dalla propria indole arrendevole, ma la fiducia mal riposta porterà all’inevitabile epilogo.
La regia di Henry Johnson è riuscita a dimostrare le contraddizioni nell’animo umano del protagonista, vittima di condizionamenti e personalità dominanti. Fiducia, raggiro e soggiogamento si alternano nella definizione di una personalità che subisce, fino all’inverosimile, il temperamento degli altri personaggi.
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