Second Chance, Susanne Bier sconvolge la morale nel suo ultimo thriller psicologico

Cinema / Recensione - 02 April 2015 08:00

Second Chance, Susanne Bier dirige Nikolaj Coster-Waldau e Ulrich Thomsen in un film drammatico e psicologicamente shockante.

image
  • CONDIVIDI SU
  • icon
  • icon
  • icon
  • icon
  • icon
  • icon

Film Un marito a metà

Second Chance film diretto da Susanne Bier, scritto da Anders Thomas Jensen, e presentato al Toronto International Film Festival 2014.

Second Chance trama. Andreas è un uomo dalla vita perfetta: fa il poliziotto, è sposato con una donna che ama tantissimo, Anne, ed ha appena avuto un figlio con lei. Tutto inizia a cambiare quando lui e Simon, amico e collega, durante una perquisizione incontrano Tristan e Sanne, due tossicodipendenti da poco diventati genitori, che fanno vivere il proprio bambino tra sporcizia e degrado. Andreas è intenzionato a far intervenire i servizi sociali, ma quando gli esami sul piccolo dimostrano le sue ottime condizioni di salute, capisce che la giustizia è completamente inerme. Pochi giorni dopo questa vicenda, sua moglie scopre un fatto terribile: il loro bellissimo figlio è senza vita, morto inaspettatamente nel sonno. I due sono disperati, e proprio in quel momento Andreas ha un idea per ottenere una seconda opportunità, proprio grazie al bambino di Tristan e Sanne.

Second Chance recensione. Susanne Bier, vincitrice del Premio Oscar per il Miglior film straniero nel 2011 con “In un mondo migliore”, confeziona un thriller psicologico coi fiocchi, che gioca continuamente sull’effimera linea che divide bene e male. La pellicola infatti racconta le sfortunate vicende di un uomo perfetto, una persona che con razionalità ha sempre affrontato ogni sfida e che si ritrova improvvisamente catapultato nel caos. Così gli eventi dimostrano che anche una persona indefessa e incorruttibile può riuscire a fare una cosa assolutamente disprezzabile, guidato però dalla convinzione di aver compiuto comunque un gesto moralmente accettabile. Lo scontro tra etica e legge è costante, creando una situazione di politically incorrect secondo la quale lo spettatore riuscirà a biasimare il protagonista e a giustificare la sua azione deprecabile. Andreas è infatti pieno di umanità, non si dimostra certo uno spietato manipolatore, è perciò è impossibile odiarlo. Esplorare gli infiniti colori che stanno tra “bianco” e “nero” è dunque la prerogativa della pellicola, accodandosi così ad una lunga tradizione stilistica di film nordici, iniziata con la creazione del Dogma 95 di Thomas Vinterberg e Lars Von Trier, e sottoscritta dalla stessa Bier.

Second Chance cast. Andreas è impersonato da Nikolaj Coster-Waldau (ovvero Jaime Lannister della serie tv di culto “Il trono di spade”), Simon è interpretato da Ulrich Thomsen (L'ultimo dei Templari), mentre Maria Bonnevie (Izgnanie) è Anna, la moglie di Andreas. Nikolaj Lie Kaas (Non desiderare la donna d’altri) e Lykke May Andersen (modella di fama internazionale, al debutto al cinema) vestono i panni dell’infelice coppia Tristan e Sanne.

© Riproduzione riservata



Seguici su

  • icon
  • icon
  • icon
  • icon
  • icon
  • icon