Ritorno a L'Avana recensione film, Laurent Cantet dirige una sorta di Carnage in salsa cubana
Cinema / Recensione - 29 October 2014 13:00
Ritorno a L'Avana, il regista vincitore della Palma d'oro al Festival di Cannes 2008 torna al cinema con questo lavoro che, come il film di Roman Polanski, è ambientato quasi completamente in u
Ritorno a L'Avana (Retour à Ithaque) è il nuovo film di Laurent Cantet, palma d'oro al Festival di Cannes del 2008, che esce nei cinema italiani giovedì 30 ottobre distribuito da Lucky Red. L'opera ha vinto il premio come "miglior film" alle Giornate degli Autori del Festival di Venezia.
Ritorno a L'Avana trama, Amadeo torna a Cuba dopo 16 anni passati in esilio a Madrid. L'uomo si incontra sulla terrazza assieme ad altri quattro amici per ricordare i momenti passati insieme. I ricordi, le risate e i balli con cui inizia la festa ben presto lasciano spazio alle paure, alle inquietudini, alle speranze e alle disillusioni del presente. La notte, innaffiata dal rum, passa in fretta e quando sta per terminare Amedeo rivela a tutti il motivo del suo addio di 16 anni fa.
Ritorno a L'Avana recensione, l'elemento più caratteristico del film è senza dubbio la sua ambientazione. Se escludiamo le poche scene ambientate all'interno dell'appartamento sottostante, la vicenda si svolge tutta su un terrazzo che guarda su l'Avana. Proprio come in Carnage di Roman Polanski, la parola è la grande protagonista dell'opera del regista de La Classe. I dialoghi non stancano mai lo spettatore grazie alla bravura degli attori protagonisti e alla qualità della sceneggiatura. Quest'ultima è stata scritta a quattro mani da Laurent Cantet e il romanziere cubano Leonardo Padura.
Ritorno a L'Avana cast, i protagonisti del film sono i cinque amici che si ritrovano dopo tanto tempo: Néstor Jimenéz (La guarida del topo) è Amedeo, Isabel Santos (Barrio Cuba) è Tania, Jorge Perugorrìa (Che - L'argentino) è Rafa e infine Pedro Julio Dìaz Ferràn è Aldo.
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