RiME, recensione videogame PlayStation Plus di febbraio

Games / Recensione - 11 February 2018 11:00

RiME è uno dei titoli della Instant Game Collection del PlayStation Plus di febbraio, un indie colorato e fiabesco per PS4

image
  • CONDIVIDI SU
  • icon
  • icon
  • icon
  • icon
  • icon
  • icon

Mauxa - Il Meglio di Marzo 2018

RiME è il videogioco in omaggio per gli abbonati PlayStation Plus di PS4, il titolo più interessante della Instant Game Collection del mese di febbraio. RiME è un gioco indie uscito lo scorso maggio, un delicato affresco colorato di un bambino e della sua volpe, che lo accompagna in un viaggio di scoperta, fatto di enigmi e rompicapo da risolvere.

RiME

La trama parte da un violento temporale, con fulmini che tagliano un cielo notturno. Quando il sole fa capolino dalla distesa d’acqua, la spiaggia accoglie la presenza di un bambino che, risvegliatosi, cerca di esplorare l’isola in cui è finito. La storia del ragazzo si intreccia con quella del luogo, misterioso, fatto di antiche rovine e statue, forse di una civiltà precedente, dove ora la natura ha ripreso spazio e gli unici abitanti sembrano essere delle creature selvatiche. Il viaggio avvicina l’esperienza a titoli fortemente evocativi quali Journey e The Last Guardian, dove l’esplorazione e il tentativo di fuga, di tornare da dove si è venuti, rappresenta l’obiettivo primario. Ad accompagnarci nell’avventura sarà una tenera volpe, trovata durante il primo enigma ambientale, che ci aiuterà nel nostro percorso.

Il gameplay di RiME è piuttosto basilare, fondando gran parte della propria fruizione attraverso l’esplorazione dell’isola, in mappe abbastanza ampie per la tipologia di gioco, dove non vi è altro che l’interazione con gli oggetti di gioco e la scoperta di collezionabili, come attività collaterali. La storia, infatti, ci conduce attraverso sezioni platform e da rompicapo, tra l’attivazione di statue e altri elementi, proiezioni di ombre e temporali, senza mai presentare grandi ostacoli, anche grazie ad indizi sparsi lungo il tragitto e che ci introducono all’enigma in maniera indolore. Vivere l’isola, e quello che nasconde, è infatti il più grande dono del titolo, che amalgama paesaggi, storia e gameplay in un’esperienza delicata e unica, dove ogni componente muove i propri passi all’unisono, in nome della scoperta e dell’esplorazione.



La grafica di RiME è un’esplosione di colori, con scenari dal forte impatto visivo, grazie a forti contrasti e colori saturi, che delineano un quadro cartonesco morbido e piacevole. Le ambientazioni sono il grande pregio del titolo, che cura molto di più l’esperienza estetica che di gameplay, con una ricerca stilistica e cromatica molto bella, sia nelle caldi fasi iniziali che nella parte finale, più oscura e opprimente. Il ciclo giorno-notte modella illuminazione e paesaggi, con ombre e colori che modificano sensibilmente l'impatto degli scenari, in maniera dinamica, nonostante il frame-rate, in special modo durante alcune sequenze di intermezzo, scatti in maniera preoccupante. Le animazioni della volpe e del bambino sono credibili e ben fatte, tenere e delicate, mentre le fasi platform denotano un fastidioso effetto calamita, con il personaggio che si attacca alle sporgenze pur essendo leggermente distante da esse. Poetico e speciale l’accompagnamento sonoro, con musiche orchestrate e la presenza costante di rumori ambientali, con la natura a colmare il vuoto della mancanza di dialoghi.  

© Riproduzione riservata



Seguici su

  • icon
  • icon
  • icon
  • icon
  • icon
  • icon