Recensione Ötzi e il mistero del tempo, premiato al Giffoni Film Festival
Cinema / Recensione - 06 November 2018 13:00
In sala dall'8 novembre, dedicato alla magia di tutte le mamme.
Ötzi e il mistero del tempo si è aggiudicato il premio come Miglior film per bambini (6+) al Giffoni Film Festival. Lo script è a cura di Carlo Longo, Davide Orsini e Giacomo Martelli. La regia è di Gabriele Pignotta.
Ötzi e il mistero del tempo è un film fantastico in molti sensi. Un ottimo fantasy per ragazzi girato in inglese e, quindi, pensato per un mercato internazionale. Dal cast alla regia, ci sono tutti gli elementi per un cinema capace di emozionare senza le cifre da capogiro delle produzioni hollywoodiane (pensiamo a Tomorrowland – Il mondo di domani o Nelle pieghe del tempo, rivelatasi grandi flop al box office).
La magica premessa del film
La premessa recita: “Per un uomo, il tempo è ciò che unisce l'inizio e la fine della vita. Per uno sciamano, invece, è magia. È polvere di stelle, custodita nella profondità di una caverna. Per secoli, gli sciamani hanno protetto la caverna del tempo, finchè l'ultimo di loro non fu ferito a morte. Ma egli riuscì a fermare lo scorrere del tempo. E la natura lo protesse coprendolo di una candida coltre di neve. Per cinquemila anni, lo sciamano attese qualcuno della sua progenie a cui affidare la polvere di stelle e il sacro compito di proteggere la caverna del tempo. E quando alla fine la neve si sciolse, il corpo mummificato dello sciamano, fu ritrovato tra i ghiacciai alpini. Ancora oggi, lo si può vedere in un museo archeologico italiano. Una mummia famosa in tutto il mondo: il suo nome è Ötzi”.
Il mistero dell'Uomo dei ghiacci
Ötzi
è stato ritrovato in una zona di confine tra l'Alto Adige e il
Tirolo nel 1991, sulle Alpi Venoste, nel ghiacciaio del Similaun.
Appartenente all'età del rame, la mummia è giunta fino a noi,
grazie alle particolari condizioni climatiche.
Soprannominato
l'Uomo dei ghiacci, il passato di Ötzi parla, ad oggi, di un pastore
di ceto benestante, tra i 40 e 50 anni, una sessantina di tatuaggi
nel corpo, scomparso a causa di una ferita inferta da una freccia.
Ambientata nelle suggestive location dell'Alto Adige, la
trama riprende fedelmente la storia di Ötzi, con un'unica eccezione:
nel film, il nostro antenato diventa uno sciamano, amico del
tempo.
Kip (Diego Del Piano), perduta la mamma, sta per
trasferirsi con il padre (Vinicio Marchioni) a Dublino. È una
prospettiva devastante per il giovane protagonista legato agli amici
Anna ed Elmer, i boschi misteriosi e Ötzi, la mummia conservata al
Museo archeologico di Bolzano, a cui la madre antropologa dedicava il
proprio lavoro.
L'avventura comincia con il risveglio di Ötzi
(Michael Smiley) che, con l'aiuto dei tre bambini, dovrà raggiungere
la caverna magica prima della Strega bianca (Alessandra
Mastronardi).
Nei titoli di coda, a sorpresa, compare una guest
star speciale.
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