Serie tv Il Tatuatore di Auschwitz con Harvey Keitel: episodi 1 e 2

Tv / Recensione - 11 May 2024 11:05

Il Tatuatore di Auschwitz in onda su Sky Atlantic

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Serie tv Call My Agent - Italia - video

La nuova serie tv Sky Original Il Tatuatore di Auschwitz, disponibile in esclusiva su Sky e in streaming su NOW. Una serie drammatica in sei episodi, diretta dalla regista Tali Shalom-Ezer e ispirata all’omonimo romanzo bestseller internazionale di Heather Morris - protagonisti Harvey Keitel, Melanie Lynskey, Jonah Hauer-King, Hanna Prochniak, Jonas Nay.


Il Tatuatore di Auschwitz, episodi 1 e 2: SPOILER

Nel primo episodio il protagonista, ormai anziano, ha l'opportunità di raccontare la sua storia a una giovane aspirante scrittrice, Heather Morris.

Lale Eisenberg ha 26 anni. Un giovane brillante, il futuro davanti. Nel 1942, a Bratislava si respira un vento funesto per gli ebrei. Lale è in compagnia di una ragazza, quando aiuta un uomo in difficoltà. C'è il coprifuoco, riesce a scampare al pestaggio grazie a Boris, ex compagno di scuola che milita nelle SA.
In visita alla sua famiglia, si offre volontario per aderire all'obbligo dei campi di lavoro, pubblicizzato come possibilità di formazione lavorativa. Il padre è anziano, il fratello ha già una famiglia.
Si trova in fila alla stazione, dove conosce il fragile Aaron. Boris lo intravvede nella folla e gli intima di andarsene subito, di fuggire via. Lale è perplesso. Comunque, la stazione è sorvegliata.
Il treno lo porterà ad Auschwitz, dove giganteggia lo slogan del lavoro che rende liberi. Superate le selezioni di idoneità, il numero di matricola identifica i prigionieri.
Lale verrà assegnato alla costruzione di nuovi capannoni. Lentamente l'orrore si svela. File di camion si dirigono verso i forni crematori, mentre Auschwitz si ingrandisce a macchia d'olio.

Lale si ammala di tifo, non si regge in piede. Aaron trova il modo per ricondurlo nella baracca, salvandolo.
Pepan, nota come sia benvoluto da tutti e gli offre la possibilità di diventare tatuatore. Lale tentenna. Significa lavorare per le SS: non è un avanzamento di carriera, lo ammonisce Pepan, ma una possibilità di sopravvivenza.
A Sokolov, il cognome cambiato dopo la guerra, la memoria gioca brutti scherzi. Tuttavia, i fantasmi del passato sono vigili custodi delle atrocità vissute. A Morris racconta come un giorno Aaron venne portato via. Perché? Il suo numero era stato selezionato, racconta alla donna. Invece, nella notte, l'anziano rivive quel dramma in preda ai sensi di colpa: era il suo numero di matricola, quello selezionato. Al suo posto, essendo stato trasferito, è stato scelto Aaron. Lale è diventato il cane delle SS.
In un giorno di cielo blu, arriva una ragazza slovacca. Mentre lui le tatua il numero di matricola 4562, chiedendo di consueto scusa come una preghiera, lei riesce a farlo sorridere.


Nel secondo episodio, Lale è in balia del suo aguzzino Stefan Baretzki. Un uomo violento, iracondo, umorale. A Baretzki non sfugge il sentimento tra Lale e la matricola 4562. Lale non si fida, ma è l'unico modo per avere un contatto con lei. Ha capito la natura gretta del guardiano delle SS, ma anche la sua disperazione e solitudine. L'unica chance è quella di cercare di gestire le sue debolezze.
Un messaggio, un incontro di pochi minuti. Gita lavora nel reparto smistamento, dove ha modo di nascondere qualche gioiello da scambiare in cambio di cibo. O, di una piccola concessione, da parte della kapò.
Sokolov racconta a Morris di quella volta che ha potuto incontrare Gita per qualche minuto. Anche questa volta, la memoria si difende, edulcorando le circostanze di quel giorno.
Nel frattempo, Baretzki diventa un tramite morboso. Scopre che Gita ha un'infezione. Per la donna significa la fine. Ubriaco e malconcio per una rissa, Baretzi abbraccia Lale in un finale ambiguo, affatto rassicurante.
La serie offre uno sguardo in retrospettiva, ammonendo le generazioni future. Il racconto del protagonista è affidato a una giovane donna, lavoratrice, moglie e madre, che dell'Olocausto si informerà: il cuore della serie, tra dilemmi e riflessioni che torturano carnefici e vittime.

Il Tatuatore di Auschwitz disponibile su Sky Atlantic

Diretta da Tali Shalom-Ezer, la serie tv è prodotta esecutivamente da Claire Mundell attraverso la sua società Synchronicity Films in associazione con Sky Studios e All3Media International. Jacquelin Perske è produttrice esecutiva e sceneggiatrice principale, insieme ai co-sceneggiatori Evan Placey (produttore associato) e Gabbie Asher. Serena Thompson è produttrice esecutiva per Sky Studios.

© Riproduzione riservata



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